Toyota: la filiale europea punta al 100% del recupero delle batterie
Coinvolti anche i demolitori privati
Toyota – L’obiettivo di recuperare il 100% delle batterie usate dalle sue auto in Europa, anche non attraverso la rete ufficiale di assistenza del marchio, è possibile. Da quando ha introdotto sul mercato la sua idea di auto ibrida con la prima Prius nel lontano 1997, la Toyota ha pianificato anche un preciso sistema di recupero delle batterie esaurite o danneggiate, altamente dannose per l’ambiente se non smaltite in modo adeguato.
La Toyota Motor Europe recupera da anni le batterie attraverso le proprie filiali continentali e i centri di assistenza autorizzati del gruppo, raggiungendo la ragguardevole percentuale del 91% del riciclo dei sistemi di accumulo d’energia, su modelli considerati vecchi o il cui stato non è più così efficiente. Nonostante l’alta percentuale di interventi e smistamento delle batterie esaurite, il ramo europeo del colosso nipponico punta al recupero totale dell’usato e per questo ha esteso fino al 31 marzo del 2018 gli accordi già in essere con la compagnia francese Société Nouvelle d’Affinage des Métaux e quella belga Umicore N.V.. Entrambe si occupano di smaltimento e recupero di batterie di diversa tipologia, e operano rispettivamente dal luglio 2011 e dal 20 agosto 2012 con Toyota Motor Europe. Nello specifico: la prima si occupa delle batterie in nichel adottate sulle vetture di vecchia generazione come la Prius ma anche su modelli più recenti come le Auris Hybrid e Yaris Hybrid; la seconda invece è specializzata sulle batterie agli ioni di litio presenti ad esempio sulle Prius+.
Coinvolgendo anche i demolitori privati nell’iniziativa, Toyota Motor Europe pianifica di recuperare la totalità delle batterie usate dalle proprie autovetture presenti sul Vecchio Continente.
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