Tra Gladiator e Wrangler: i concept Jeep per l’Easter Safari

La tradizione si rinnova con la 59ª edizione dell’Easter Jeep Safari, un appuntamento imperdibile per gli appassionati del marchio americano e un vero e proprio laboratorio creativo a cielo aperto. Quest’anno, i riflettori sono puntati su una serie di concept vehicle inediti, interamente sviluppati a partire dalle piattaforme Wrangler e Gladiator, con un forte richiamo a stilemi del passato, spaziando dalle robuste jeep militari agli eccessi cromatici degli anni ’80 e ’90.

Tra i prototipi più audaci spicca il Gladiator Convoy, un omaggio al Gladiator SJ degli anni ’60. La sua carrozzeria essenziale, priva di portiere e tetto, sostituite da leggere coperture in tela marrone, ne sottolinea l’anima spartana. L’abitacolo segue la stessa filosofia minimalista, con rivestimenti in pelle marrone e pavimentazione grigio oliva. Sotto la carrozzeria, il Convoy sfoggia ruote da 17 pollici con pneumatici da 40″, parafanghi allargati e un assetto rialzato pensato per l’off-road più impegnativo, senza dimenticare un robusto verricello Warn.

Un altro concept che cattura l’attenzione è l’High Top Honcho, ispirato ai pick-up Jeep degli anni ’70. La sua livrea marrone, impreziosita da strisce tramonto in stile rétro, evoca un’epoca d’oro per i truck americani. A livello tecnico, questo Honcho non scherza, con assi Dana 60 e sospensioni pneumatiche regolabili che promettono prestazioni off-road di alto livello. L’abitacolo è rifinito con cura, con pelle trapuntata e traforata. Interessanti anche i parafanghi in acciaio, attualmente allo studio per una possibile produzione in serie.

Non è una novità assoluta, ma il J6 Honcho torna in scena in una veste aggiornata. Pur basandosi sulla Wrangler a quattro porte, le sue proporzioni compatte e il cassone allungato ricordano da vicino il Gladiator a due porte, un layout che molti appassionati sperano possa tornare in produzione. Questa versione sfoggia una nuova verniciatura, cerchi inediti e i già citati parafanghi in acciaio.

Sul fronte Wrangler, il concept Rewind si distingue per la sua essenzialità. Questa due porte è stata spogliata di tutto il superfluo: niente tetto, niente portiere e nemmeno il sedile posteriore. L’estetica, però, è tutt’altro che sobria, con una vivace verniciatura viola e grafiche blu e rosa tipiche degli anni ’90. Non mancano tocchi di originalità, come un lettore CD portatile e un vecchio telefono da auto. Nonostante l’aspetto “leggero”, la Rewind mantiene le capacità off-road tipiche del marchio, grazie a ruote da 37 pollici su cerchi da 17.

La gamma Wrangler 4xe, l’ibrida plug-in di Jeep, è protagonista con tre interpretazioni. Il Bug Out è pensato per l’overlanding, con un tetto rialzato, un cassone aperto e persino uno scooter elettrico integrato. Il Sunchaser è un concentrato di componenti concettuali, dai parafanghi ventilati alle scatole portaoggetti modulari sul tetto. Infine, il Blueprint è una vera e propria vetrina degli accessori ufficiali Jeep Performance Parts: tutto ciò che è blu su questo veicolo è disponibile per l’acquisto.

Questi concept dimostrano ancora una volta la capacità di Jeep di esplorare nuove idee, mantenendo un forte legame con la propria storia. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sui motori di questi prototipi, è probabile che riprendano le motorizzazioni disponibili per i modelli di serie. La Wrangler base è equipaggiata con un motore 3.6L V6 a benzina da 285 CV e 260 Nm di coppia, abbinato a un cambio manuale a 6 marce o automatico a 8 marce e trazione integrale. Similmente, il Gladiator condivide in gran parte queste opzioni meccaniche. Prezzi e allestimenti per questi specifici concept rimangono al momento sconosciuti, trattandosi di esercizi di stile e tecnica volti a testare nuove soluzioni e a stimolare la fantasia degli appassionati. L’Easter Jeep Safari continua così a essere un’occasione unica per sognare il futuro dell’off-road secondo Jeep.