BMW X6 M, un’auto da pista perfetta per la famiglia [PROVA SU STRADA]

575 cavalli e 750 Nm dal mostruoso V8 M TwinPower Turbo

Con quella M non si scherza, se i numeri pazzeschi lo annunciano, dietro al volante arrivano solo conferme. Non si tratta di una versione sportiva, ma di un’auto con prestazioni da supersportiva vera, che sorprende anche per la dinamica, alla faccia dei suoi 23 quintali

BMW X6 M – Siamo giunti alla seconda generazione ed ancora il dibattito sulla X6 è aperto tra chi la trova bellissima e chi invece la ritiene un’auto troppo da “sfoggio” e poco utile all’atto pratico. Il suo successo, con circa 16 mila esemplari venduti solo in Italia nei primi 7 anni di carriera, in cui ha “operato” senza una concorrente diretta, hanno però spinto Mercedes ad entrare nel segmento delle SAC (Sport Activity Coupé), sia tra le grandi con la GLE Coupé, ma anche affiancando alla BMW X4 una degna antagonista, la GLC Coupé. Noi non ci vogliamo ovviamente schierare con nessuno, ma lo scetticismo circa l’opportunità di mischiare le linee di un SUV con quelle di una coupé viene meno quasi completamente quando la si guarda dal vivo. La rinuncia ad una parte dello spazio per i bagagli e per i passeggeri che siedono dietro è compensata e giustificata da un look più accattivante.

La nostra prova però non riguarda una BMW X6 qualsiasi, ma la M, lettera che dalle parti di Monaco assume un significato diverso. Fregiarsi di quella lettera non è cosa banale, tanto che solo dopo anni di incertezza sull’opportunità di legare le due lettere X ed M, nel 2009 vide la luce la X5 M, che evoluta ed in versione a tetto basso è proprio l’auto di questo articolo. Attenzione a non scambiarla per un allestimento sportivo e un po’ pepato, come potrebbe avvenire per la M50d tri-turbo da 381 cavalli. Qui siamo invece di fronte ad un vero e proprio mostro, 575 cavalli rabbiosi, in grado di scaraventare gli oltre 23 quintali della X6 da 0 a 100 Km/h in appena 4.2 secondi. Un valore più basso di quello di una Ferrari 360 Modena di una dozzina di anni fa, giusto per fare un paragone. Oltre alle prestazioni, che sono annunciate già dai numeri eclatanti della scheda tecnica, la X6 M sorprende dell’handling di guida. Schiacci sull’acceleratore in mezzo ad un tornante aspettandoti un vistoso sottosterzo ed invece lei chiude la traiettoria con un gustosissimo sovrasterzo di potenza, perché è una vera M, in formato da famiglia per la settimana bianca, e non solo.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Non passa certo inosservata ed ha un fascino molto particolare
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Messa di fianco ad una X6 “normale”, che di suo sarebbe già una vettura sportiva, elegante e dalla presenza importante, la fa letteralmente sparire. Merito di una configurazione ben più aggressiva, in particolar modo per i due paraurti completamente in tinta e fascianti, che inglobano prese d’aria molto generose all’anteriore, un estrattore e gli enormi scarichi al posteriore. La sportiva silhouette da coupé diventa così ben più sportiva in versione M. I cerchi di serie sono da 20″, questo esemplare monta addirittura i 21” opzionali, con una gommatura 285 anteriore e 325 posteriore. Tra le cinque razze doppie si scorgono le pazzesche pinze freno a sei pistoncini verniciate di blu metallizzato. Oltre ai prestigiosi fendinebbia a LED, davanti ci sono enormi prese d’aria, due laterali ed una zona centrale del grosso paraurti tutta a nido d’ape, esclusa una traversa dove trova posto la targa. Sulla calandra, nel lobo destro del doppio rene tipico BMW, troviamo la sigla del modello X6 a cui si accosta minaccioso il logo “M” con le tre barre azzurra, viola e rossa. Sulla fiancata, oltre ai cerchi ed alle enormi gomme, si fanno notare le feritoie nella zona davanti alle portiere anteriori. Sottolineate da un profilo cromato che riporta il modello, sono delle prese d’aria che ottimizzano l’aerodinamica estraendo il flusso dai vani passaruota. Le minigonne sono d’obbligo, ma non eccessivamente pronunciate, mentre si conferma il fascino delle linee della X6 nella porzione posteriore della fiancata, con la linea da coupé e la muscolosa nervatura all’altezza del passaruota. Il posteriore se non altrettanto cattivo nel confronto con il muso, è certamente marcatamente sportivo, grazie al paraurti dedicato. Nella parte inferiore prevede una grembialatura ed il diffusore, con due coppie di scarichi lucidi. In alto, sullo spigolo del portellone troviamo invece uno spoiler ben visibile, ma sempre sobrio. Portellone con azionamento elettrico e che, viste le notevoli dimensioni, prevede la possibilità di essere tarato per non aprirsi a tutta altezza, nel caso che gli spazi del box non lo consentano.

Interni: Un gran bel mix di lusso e sportività
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A bordo si respira aria di lusso ed eleganza, ma anche di sportività. Oltre a pelle ed alcantara, troviamo profili lucidi in carbonio (in alternativa di possono avere anche in legno) e poi il bellissimo volante a 3 razze con i Paddle, che possono essere utilizzati per comandare lo Steptronic M ad 8 marce con Drivelogic su tre livelli. Nel nostro caso erano presenti anche gli splendidi sedili sportivi multifunzione M, con il logo sul poggiatesta, finitura tutta in pelle, un design marcatamente sportivo e con molteplici regolazioni elettriche, inclusa la larghezza dei fianchetti contenitivi. Una ergonomia ben studiata intorno a guidatore e passeggero interiore che include, ad esempio, l’head up display, che può essere configurato per le modalità di guida selezionate, richiamando il contagiri nell’utilizzo più sportivo, per segnalare la necessità di salire di rapporto. La tecnologia è molta ed aiuta anche a risolvere il problema della scarsa visibilità posteriore, a causa del lunotto di ridotte dimensioni, non a caso è privo di un tergicristallo. Quattro telecamere infatti costruiscono una visione a 360 gradi dall’alto intorno all’auto in manovra e, viste le dimensioni importanti, è proprio un aiuto gradito. Si tratta di una parte del pacchetto Sorround View. Dietro lo spazio è perfetto per due, il terzo posto è infatti un po’ sacrificato, ma fa parte del “pacchetto SAC”, la scelta della linea coupé comporta qualche piccolo sacrificio. Mentre il bagagliaio arriva alla quota di 580 litri, non male, per di più con la copertura rigida che si ripiega per consentire un accesso più comodo al vano. I sedili possono essere abbattuti con le leve nel bagagliaio per arrivare alla capacità massima di 1.525 litri. Sotto il pavimento troviamo un doppio fondo, con un pistone che tiene comodamente alzata la paratia che lo separa dalla parte superiore. Lo spazio a disposizione in questa zona è abbondante e di grossa utilità per non far viaggiare troppo gli oggetti che si vanno a riporvi, soprattutto per le sollecitazioni laterali che quest’auto è in grado di produrre.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Un handling che non ti aspetteresti mai da un panzer da 23 quintali
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M GmbH vuol dire potenza, e la X6 M ne ha in dosi industriali, ma non solo. Piuttosto semplice sarebbe infilare nel cofano un motore esagerato, ben più complicato è regalare ad un’auto la sportività vera. Se poi la base di partenza è una vettura come la X6, dalle dimensioni e peso così importanti, la questione si fa davvero ardua. Non ve lo vogliamo negare, prima si salire sulla X6 M ci saremmo aspettati un’arma da dritto, a suo agio al massimo sui curvoni autostradali percorsi a velocità oltre i 200 Km/h, magari sulla Autobahn tedesche, per salvaguardare la patente di chi siede dietro al volante. Mai avremmo pensato di trovarci a pestare sull’acceleratore in mezzo ad uno stretto tornante del Passo del Maloja e sentire il posteriore che chiude la curva in sovrasterzo. Magie dell’elettronica, ma anche di una trazione integrale Xdrive con tarature specifiche per la M, con prevalenza della coppia sull’asse posteriore, ma con la possibilità di averne fino al 50% su quello anteriore all’occorrenza. Disattivando il DSC (Dynamic Stability Control), a detta di BMW ci si potrebbe addirittura concedere un po’ di drift, tanto per fare felice il gommista. Handling sorprendente ed uno sterzo preciso, ma fermare un’auto di questa stazza e con queste prestazioni non è cosa facile. Anche qui la divisione sportiva della Casa dell’Elica ha fatto l’impresa. I giganteschi dischi freno, con pinze anteriori a 6 pistoncini garantiscono una staccata all’altezza anche alzando l’andatura scendendo verso valle. Nessuna incertezza nemmeno frenando al limite prima di ogni tornante, anche se, è ovvio, il “gioco” alla lunga si paga in usura delle pastiglie e degli pneumatici, viste le forze in gioco. Più la guidiamo più è chiaro che la X6 M non sia una versione sportiva, ma un’auto da gara con un vestito da famiglia, con tanto di launch control ed una precisione di guida sorprendente. Con pochi tasti si possono tarare sterzo (con il Servotronic M il volante può essere leggero e perfetto per la città e le manovre, oppure estremamente consistente nella guida più impegnata), ma anche sospensioni e cambio, a seconda dello stile di guida e del contesto. Da estrema a confortevole, con un sound ed un gusto davvero unici. Abbiamo trovato molto pratici i due tasti sul volante, M1 ed M2, che richiamano configurazioni preimpostate che includono praticamente tutto, incluso DSC e modalità dell’head up display. Comodo anche il fatto che premendo una seconda volta uno dei due tasti si torni alla configurazione standard che si stava utilizzando. Quando invece di sentirsi pilota si voglia utilizzare la X6 M in modo più turistico, ci si trova coccolati da una vettura di lusso, con una posizione di guida rialzata rispetto ad una berlina e tanti comfort. Non mancano il pacchetto Driving Assistant basato sull’utilizzo di telecamere e sensori per incrementare la sicurezza. L’unica assenza degna di nota è quella del cruise attivo, che ci saremmo aspettati di serie su una vettura di questo rango.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=5/5]

Semplicemente pazzesco!
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Se per qualcuno la X6 M50d può essere esagerata, i suoi 381 cavalli impallidiscono al cospetto della vera M, motorizzata a benzina. Il mostruoso 8 cilindri M TwinPower Turbo da 4.4 litri è infatti in grado di erogare la spaventosa potenza di 575 Cv e 750 Nm di coppia, costanti da poco più di 2.000 giri fino a 5.000. Le prestazioni sono da supersportiva, con un 4.2 secondi sullo 0-100 e una velocità massiva ovviamente autolimitata a 250 Km/h. Il fondoscala a 330 lascia intuire che priva del limitatore la X6 M sarebbe in grado di raggiungere velocità siderali. Iniezione diretta, fasatura variabile Valvetronic e doppia turbina lo rendono un motore in grado di prestazioni decisamente fuori dal comune, ma al contempo di poter far registrare emissioni e consumi nemmeno esagerati, a patto di guidare senza farsi prendere troppo la mano. Ammettiamo che, almeno all’inizio, è una missione praticamente impossibile, perché schiacciare a fondo sull’acceleratore è una gioia a cui non si riesce a dire di no. Il V8 è in grado di scaraventare i 23 quintali in avanti e premere con vigore la schiena sui bellissimi sedili sportivi, con un ruggito inebriante. In configurazione M lo scarico ha un suono cupo e pieno, sia dentro che fuori dalla vettura, mentre il cambio Steptronic M con Drivelogic asseconda al meglio le richieste del guidatore. Snocciola dolcemente le 8 marce inserendo sempre il rapporto più alto quando si viaggia con un filo di gas, in particolar modo se lo si imposta nello step più “tranquillo” dei tre disponibili, mentre senza agire su nessun tasto, quando si alza l’andatura chiedendo di più al motore lui riconosce il cambiamento di stile di guida cambiando ad un regime più elevato. Quando si torna alla normalità dopo pochi secondi riprende a funzionare come prima. Resta sempre la possibilità di usare i paddle al volante, obbligatori quando invece si imposta in “S”. In questo modo infatti non passa al rapporto superiore nemmeno a limitatore, per il piacere dei piloti più aggressivi. Una frizione di esclusione del convertitore di coppia garantisce un funzionamento che può essere estremamente sportivo, tipico delle vetture M. A completare il quadro il sistema di Launch Control per sfruttare al meglio i 575 cavalli in partenza, come su una vera auto da corsa. A fine prova ci resta il dubbio di come andrebbe la X6 M tra i cordoli di una pista, perché per strada non avremmo mai pensato che una X6 potesse fare qualcosa di simile.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Esagerata in tutto, anche nel prezzo e nei consumi, se non ci si contiene
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Partiamo dalla voce forse meno importante per chi scelga un’auto come questa: i consumi. Abbiamo rilevato valori prossimi ai 5 Km/l (ma anche meno) in città, mentre ci si sposta in zona 7 – 8 di media sui tratti extraurbani. Difficile andare oltre, infatti il dato dichiarato nel ciclo combinato è di 11.1 l/100 Km. Più facile invece farsi amico il benzinaio godendosi un’auto dalla prestazioni esagerate. In questo caso i 5 con un litro sono un valore che si avvicina facilmente. Per quanto riguarda il listino la X6 parte dai circa 71.700 euro della “entry level” 30d, con 258 cavalli (allo stesso prezzo è disponibile anche in versione “no superbollo” con 9 cv in meno), mentre si arriva al top con la X6 M che raggiunge quota 128.900 euro. Sono circa 25 mila euro in più della più “umana” 50i dotata del V8 4.4 con “appena” 450 cavalli, ma sono auto separate non solo dalla potenza, la M è infatti profondamente rivista per garantire le prestazioni ed il piacere di guida di cui vi abbiamo raccontato. Se l’esclusività si paga, anche la chiave è un segno distintivo per la X6 M ed è diversa da tutte le altre X6.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Prestazioni pazzesche, anche come handling, lusso e comfort a bordo, esclusività e capacità di apparireAssenza del cruise control attivo, impegnativa da molti punti di vista, tra cui certamente dimensioni, prezzo e consumi.

BMW X6 M: la Pagella di Motorionline

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