Peugeot 508 RXH Castagna

Un esemplare unico in collaborazione con l'Atelier milanese

Peugeot 508 RXH Castagna è l’originale interpretazione proposta dall’Atelier Milanese del modello alto di gamma del Leone. La realizzazione di questo esemplare unico è la sintesi concreta derivante dall’incrocio dei percorsi dei due Marchi.

Video – Intervista ad Eugenio Franzetti

Eugenio Franzetti, Direttore Relazioni Esterne di Peugeot Italia, lo racconta così: “Sono talmente tanti i valori in comune tra Peugeot e Castagna che era inevitabile che prima o poi le nostre strade si incontrassero.
Prima di tutto la tradizione: Castagna è stata fondata nel 1849, Peugeot vanta più di 200 anni di attività… non a caso ci siamo conosciuti a una manifestazione di auto storiche…”

In effetti, entrambi i Marchi hanno un vero e proprio culto della tradizione.
Peugeot colleziona tutte le sue creazioni nel Museo di Sochaux (Francia) e vanta un’organizzazione come l’Adventure Peugeot che raccoglie tutti i Club Storici del Leone esistenti nel mondo, fra cui quello di Peugeot Italia.

“Il passato è costante fonte d’ispirazione per il futuro;” continua Eugenio Franzetti “studiando la storia dei nostri modelli, è evidente come Peugeot abbia intrapreso sempre un percorso di crescita all’interno della propria gamma, anche attraverso la realizzazione di esemplari unici o facendo ricorso a carrozzieri esterni, sia per interpretazioni sportive, come le Dar’l Mat, sia per produzioni di serie, il cui esempio più famoso è la collaborazione con Pininfarina.
E’ stato quindi quasi naturale decidere di sublimare i valori già insiti nei modelli Peugeot – ricchezza di allestimenti, ricerca dei particolari, reale piacere di guida – con la realizzazione di un esemplare unico che unisse i valori tipici delle interpretazioni Castagna: la ricerca di nuovi materiali e il loro inedito accostamento, il calore, la raffinatezza e l’originalità delle sue creazioni, l’accuratezza della qualità realizzativa.”

La scelta di Castagna è caduta sulla 508 RXH, che rappresenta l’alto di gamma Peugeot per ricchezza degli equipaggiamenti, sulle cui forme da “Allroad” il carrozziere milanese si è sentito maggiormente coinvolto per manifestare la propria creatività ed esaltare le caratteristiche “Premium” di questo modello.

508 RXH è contemporaneamente anche la massima espressione tecnologica del Marchio. La sua tecnologia innovativa HYbrid4 permette di utilizzare anteriormente un motore HDi 2.0 da 163 cavalli e uno posteriore elettrico da 37 cavalli, per un totale di 200 cavalli che possono essere sfruttati al meglio, a seconda delle situazioni, selezionando una delle modalità previste dal selettore posto sul tunnel centrale.
Si può quindi scegliere la modalità auto in maniera da privilegiare il comfort di marcia e la mobilità sostenibile, oppure quella Sport per utilizzare tutta la potenza disponibile; ma è possibile anche viaggiare in modalità ZEV con il solo motore elettrico, oppure utilizzare insieme i due propulsori per un funzionamento 4×4.

Conclude Eugenio Franzetti: “Insiema a Castagna, siamo partiti dalle caratteristiche di 508 RXH e dalla sua tecnologia HYbrid4 per immaginare un viaggio, il viaggio di un uomo affermato, che vive in città, ma che ama anche poterne evadere per una gita in campagna o per un’escursione in montagna, sulla neve, muovendosi in questi contesti con tutto il rispetto per l’ambiente che l’auto ibrida gli consente.”

Video intervista a Gioacchino Acampora, chief designer dell’Atelier Castagna

Spetta a Gioacchino Acampora, chief designer dell’Atelier Castagna, il compito di raccontare le sue fonti d’ispirazione per la sua realizzazione: “Non è un mistero: negli ultimi anni, l’ho scritto in tempi “non sospetti”, ammiro molto il design dei francesi ed il loro modo di fare prodotto. Ma quando ho avuto occasione di provare alcune vetture del Leone le mie sensazioni al riguardo sono andate ben oltre le mie convinzioni.
L’entusiasmo è stato il vero cliente da soddisfare in questo progetto.
Mi è venuta voglia di completare il lavoro del Centro Stile, di esaltare quei desideri di stilista di cui vi è traccia ma che spesso rimangono dormienti o non totalmente espressi nel duro lavoro del portare la vettura in produzione e sul mercato: mi sono lasciato intrigare dai tanti dettagli di cui è ricco il design della gamma e abbiamo cercato di renderli più compiuti.
Ma come poterlo fare? Non vorrei scomodare il mio Maestro dei dettagli ma Mies van der Rohe con il Suo diktat “Less is more”, purtroppo tanto di moda ma spesso mal interpretato, è stata la soluzione: far emergere i particolari “gradatamente” per nuance e non con sottolineature fosforescenti, altrettanto di moda, è il cuore del progetto.
Recenti prototipi sviluppati dalla casa come Onyx lasciano lo stupore di materiali caldi e naturali che ben contrastano con l’aspetto “logico” delle forme matematiche che riportano alle sculture di Anton Pevsner esposte al Centre Pompidou: qualche collega parigino nel tempo libero le avrà sicuramente notate….
L’idea di base è semplicemente quella di far emergere tramite un unico colore lo spirito della vettura. Un colore che al tempo stesso valorizzi la natura ecologica della versione RXH a mio avviso sin troppo …“nascosta”?
Ho provato spesso la magica sensazione che ti offre questa vettura dello scorrere silenziosamente e a volte è stato ancora più bello perdersi in passeggiate cercate per sentire il rumore del silenzio: tanta è stata la voglia di “mimesi” ad un certo punto.
Da tutto ciò abbiamo tratto ispirazione per creare una livrea che da esterna divenisse interna in un‘unica soluzione cromatica che grazie a Lechler ed Alcantara è divenuta possibile.”

Ora la carrozzeria veste un nuovo colore materico, espressione di una esterna naturalità fredda che diviene calda all’interno della vettura: la speciale Alcantara grigio-verde ad effetto “lanoso” è stata il materiale ideale su cui installare imbottiture in autentico tweed inglese, tarsie in cuoietto senape naturale venate con un “gilettino” in pelle bordeaux e ricercate lavorazioni ottenibili solo manualmente.
La scelta di Alcantara per gli interni è coerente anche con il contenuto ecologico della 508 RXH HYbrid4: grazie alla certificazione di Carbon Neutrality, Alcantara ha infatti un impatto nullo in termini di emissioni.

“Ma è pur vero che la natura a volte mostra la forza e colori inaspettati” – prosegue Gioacchino Acampora – “e con la medesima sorpresa riemergono i ricordi dal passato.
Parigi 1931, concorso di eleganza per automobili al vélodrome Buffalo: Sonia Delaunay moglie del noto pittore ed anch’essa pittrice, interviene pittoricamente con geometrie colorate futuriste sulle fiancate di due vetture fuoriserie esposte.
Io chiaramente non c’ero ma qualche anno fa scoprii le foto dell’evento eseguite da Lartigue più in veste di appassionato d’auto e della bella Renée che di grande fotografo.
Mi innamorai di quelle inconsuete “applicazioni” e mi rimasero nel cuore.
Ecco il perché del colore bordeaux in contrasto (ma è stata studiata tutta una gamma di colori di gusto francese) su un gioco di opachi e lucidi, di lisci e ruvidi, che trasforma la parte di fiancata delimitata dagli altri componenti di carrozzeria in un elemento quadrilatero capace di dar forza all’insieme.
Il “core” opaco è ripieno del colore a noi più affine supportato da un colore “incolore”, un grigio in “misticanze” verdi che riflettendo l’esterno che sia città, campagna, mare o dolomitico, si carica del paesaggio fondendo l’auto nel contesto.
La sottile cornice in blu profondo della calandra stigmatizza i contenuti ecologici espressi dal propulsore, è presente attorno allo strumento che misura il percentile ECO del movimento ed in generale riveste, in una sfumatura più scura, la piattaforma del veicolo sino a divenirne colore dell’impuntura utilizzata per le necessarie cuciture degli interni.
Gli occhi del felino, i fari, appaiono serrati, più piccoli, verniciati ora all’interno e arricchiti con dettagli in cromo nero: identica tonalità adottata dai profili delle guarnizioni dei vetri e per le barre portatutto sul tetto ora meno visibili ma presenti, fuse nel nero del vetro panoramico.
La stessa forza è nella forma dinamica provocata dallo sbilanciamento dei volumi “in avanti” del nuovo sottoporta che “felino” collega i passaruota ridisegnati a contenere i cerchi da 19” e l’inedita gommatura.”

L’uso del legno è una componente spesso utilizzata da Castagna: “Le modanature esterne in rovere affumicato valorizzano lo spigolo che caratterizza fortemente la linea di cintura sino al faro ed insieme ai profili in gomma presenti sulle porte chiude il colore a contrasto.
L’uso del legno è esteso anche al vano bagagli, le cui fiancate sono rivestite come il piano di appoggio, con mensole in rovere, rigato dalla stessa linea grafica “energetica” che caratterizza tutto il design d’origine dell’attuale gamma Peugeot.
Accessori “indispensabili” presenti in questo inedito quanto rifinito vano di carico, per una vettura da vivere en plein air, sono la torcia e le prese di corrente da 220 volt a cui poter collegare fornelli ad induzione per pic-nic dove nulla deve essere freddo se non per scelta o per ricaricare bici dalla pedalata servoassistita elettricamente per muoversi in totale libertà.
Proseguendo con gli interni, qualcuno si chiederà il perché dei giochi asimmetrici di materiale e colori per cui la parte destra dell’abitacolo è differente dal lato passeggero così come i pannelli porta anteriori offrono soluzioni d’uso dei materiali diverse rispetto ai posteriori.
Nelle vetture degli Anni Trenta ciò accadeva spesso, sulle vetture formali l’abitacolo era spesso allestito con materiali pregiati che non avrebbero potuto resistere nello spazio riservato all’autista o come avveniva per le creazioni più sportive il pilota doveva contare su grip e resistenze diverse dal passeggero.
La nostra citazione ha fondamento in queste architetture primordiali come nel decostruttivismo dadaista e nell’arte cubista dei quadri di Cezanne.
Al termine di questa ricerca ho pensato pure che questa non avrebbe potuto essere compiuta se non diversificando anche il colore del core delle fiancate: ma questi sono sogni d’artista che un designer deve tornare a riporre nel cassetto delle idee se non vuole passare il proprio tempo a spiegare una tale “bizzarria”.
L’arte è tale quando è generalmente comprensibile, il designer lo è quando il risultato è fonte di equilibrio e non di sconcerto.
Chic è una parola dalla etimologia piuttosto incerta: di sicuro invece che sia usata nel mondo come parola francese ad esprimere il carattere elegante di un prodotto che si rifà fortemente alla cultura transalpina, di curioso e certo che in Francia voglia dire meno.
Forse proprio come l’essenza francese dell’eleganza e come insegna il Maestro.
Con lo stesso principio il nostro Atelier oggi ha voluto essere un po’ francese.”

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