Abarth 695 XSR Yamaha Lim. Ed. vs 695 SS su base D del 1964: la voce dello Scorpione [MOTORIONLINE CLASSIC]

La visione tutta anteriore o posteriore dello storico marchio

Nel raccontare una leggenda non è solo importante la scansione delle parole, ma soprattutto il loro suono. La nuova puntata della sezione Motorionline Classic, dedicate alle vetture storiche accostate alle attuali, prende in considerazione due modelli, due epoche e due tipologie diverse di intendere la sportività. Sebbene resti sempre unica l'essenza Abarth. Un tipo di esperienza e passione sottolineata anche da un gran conoscitore del marchio dello Scorpione, intervistato nell'occasione: il campione Bruno Vescio

Si rischia di essere “punti”, dopo aver udito un particolare “gorgoglio”. Un richiamo che a poco a poco assume un aspetto rabbioso. È la legge di Abarth e la si accetta. Il compito diventa ancora più arduo, se gli Scorpioni da domare sono due. Esempi di un passato e di una realtà vivace, ma differenti e distanti. Non è solo una questione di carattere e meccanica, valutando i 180 cavalli proposti dal motore 1.4 T-jet della 695 XSR Yamaha Limited Edition o l’impostazione totalmente posteriore della rarissima 695 “esse esse” su base D del 1964. Cambia il modo di percepire la sportività.

L’esperienza di Bruno Vescio

Ruspante ed essenziale la Abarth 695 “esse esse” del ’64, più potente e tecnologica la 695 XSR Yamaha Limited Edition del presente, resta confermata la voglia di trasmettere un’esperienza di guida particolare e “cucita addosso”. Emerge questa divergenza e convergenza di visioni, ascoltando le parole dell’esperto conoscitore Bruno Vescio. Un artista della meccanica che, dopo aver gareggiato e vinto tanto con lo Scorpione, da anni si occupa delle vetture storiche del marchio fondato nel lontano 1949, alimentando la sua e la passione di tanti che condividono questa semplicità tramutata in emozione.

Compatte ma veloci

Bruno Vescio, durante la corposa intervista, scandisce numerosi aneddoti e indica le peculiarità delle Abarth d’epoca. Dai motori, ovvero le sue “creature”, alla componentistica specifica, sino alle caratteristiche della protagonista storica del video. Rispetto alla sua erede contemporanea, pesa una differenza di dimensioni, potenza e tecnologia, ma la “esse esse” spadroneggia in agilità e brillantezza, sfoggiando quell’istintiva rapidità che consente disimpegni “guizzanti” a chi sa gestirne il temperamento. Emblematico, poi, è quel cofano motore perennemente sollevato, che imita gli alettoni delle potenti sportive, ma in verità è una soluzione studiata da Abarth per determinate necessità d’intervento, come sottolinea lo stesso Vescio. Sono comunque tanti gli spunti emersi in questo video racconto tutti da osservare, pronti a cogliere quel distintivo spirito che anima gli “abarthisti”.

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