Alfa Romeo 155 V6 TI: il vulcanico suono di una leggenda [VIDEO]
Un motore di 2.5 litri da 420 cavalli
Nel caso non abbiate mai ascoltato il boato focoso di un’Alfa Romeo 155 2.5 V6 TI, una delle vetture da competizione più rappresentative della versatilità progettuale del Biscione, un filmato pubblicato recentemente consente di apprezzarne il ruggito. Una voce potente che racconta la propria storia ad ogni passaggio su pista.
Una forza che echeggia
Il filmato proposto da 19Bozzy92 è dedicato a un esemplare visto in azione sul tracciato del Nürburgring. Per la precisione quello da Gran Premio, considerando le indicazioni associate al video. Non sono solo la livrea da competizione o le componenti aerodinamiche ad attrarre l’attenzione, ma emerge vigoroso il ruggente acuto del V6 di 2.5 litri da 420 cavalli. Un cuore che è solo parte di una storia interessante, divenuta anche leggendaria.L’esemplare ripreso, considerando le appendici alari e l’impostazione d’insieme, appare diverso rispetto alle vetture ammirate in azione nel 1993.
Un’icona vincente
A parte il motore e i materiali impiegati per il suo assemblaggio, l’Alfa Romeo 155 2.5 V6 TI ha pochissimo in comune con la vettura di serie. Alcuni tratti della carrozzeria suggeriscono una certa parentela, ma la natura di quest’auto da competizione è selvaggia, ribelle, dominante. Rispondendo a un regolamento meno limitante nell’allora Deutsche Tourenwagen Meisterschaft (il DTM per intenderci), a parte la cilindrata del motore e il materiale utilizzato per la sua struttura. Nella classe D1, comunque, i motori non potevano avere più di 6 cilindri e non era possibile valicare una cubatura di 2.5 litri. Iniziando da questo cuore, con testa in alluminio e monoblocco, ebbe vita un sorprendente progetto guidato da Giorgio Pianta.
Nella stagione 1993, sull’esclusivo terreno di caccia dei prestigiosi marchi tedeschi, le vetture Alfa Romeo divennero protagoniste.
La spinta di 420 cavalli a 11.800 giri/minuto indirizzata verso tutte le ruote risultò un aspetto cruciale dal punto di vista prestazionale. Al motore longitudinale è legato un cambio sei marce, con una ripartizione della potenza più orientata verso il retrotreno, garantita da un differenziale anteriore e uno centrale epicicloidale. Il peso del propulsore contenuto a 110 kg diventa funzionale al livello progettuale, dato un peso a secco da 1040 kg complessivi, a beneficio dello stesso rapporto peso/potenza. Come detto 420 cavalli sviluppati da un’unità da 2.5 litri V6 con lubrificazione a carter secco e caratterizzata da valvole d’aspirazione in titanio. Dal punto di vista elettronico, si parla di due catalizzatori a tre vie.
Nella stagione del 1993, furono 12 i successi e diversi i piazzamenti lungo i 20 appuntamenti in programma. La velocità massima poteva variare dai 260 ai 300 km/h. Cifre che, prese singolarmente, suggeriscono già le elevate potenzialità di questa sportiva da corsa.
Video: 19Bozzy92
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