Alfa Romeo e la questione del “Made in Italy”: un nuovo capitolo grazie a nuova Ford Capri

L’industria automobilistica italiana, rappresentata da Alfa Romeo, ha recentemente manifestato il suo disappunto per l’azione del Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, in merito alla denominazione “Milano” del suo ultimo B-SUV. Come è noto, Alfa Romeo è stata costretta a rinominare il veicolo “Junior” per evitare ulteriori tensioni con il Governo. La questione, legata alla violazione della legge sull’Italian Sounding, ha suscitato numerose discussioni e ora emerge un nuovo e interessante sviluppo.

Ieri, è stato svelato il nuovo Ford Capri, un SUV coupé elettrico. Alla luce degli eventi recenti, molti si chiedono se il Governo italiano avrà delle riserve sulla scelta del nome da parte del costruttore automobilistico dell’ovale blu. Infatti, secondo la legge sull’Italian Sounding, il nuovo modello Ford non dovrebbe essere autorizzato a portare il nome Capri.

Tuttavia, non sembra esserci stata alcuna reazione da parte del Governo. Alfa Romeo, però, ha deciso di intervenire sulla questione, offrendo un consiglio a Ford, nel caso in cui si presentassero delle difficoltà. Il costruttore italiano ha pubblicato un post divertente e intrigante sui suoi social network, indirizzato a Ford Italia.

Dear American friends,
here’s a little help if you need it… pic.twitter.com/ey8rOcAmju

— Alfa Romeo (@alfa_romeo) July 11, 2024

Alfa Romeo ha pubblicato un’immagine con delle coordinate geografiche che indicano Capri, ma non l’italiana, bensì un piccolo villaggio con lo stesso nome situato a sud di Cape Town, in Sudafrica. Quindi, se dovessero sorgere problemi, Ford Italia potrebbe sempre affermare che il suo nuovo SUV è stato nominato in onore di una località sudafricana e non del Bel Paese.

Il post sembra essere un riferimento velato al ministro Urso per il suo intervento che ha costretto Alfa Romeo a cambiare il nome del suo nuovo modello. Cosa farà il Governo italiano riguardo alla nuova Capri? Questo nome è stato utilizzato da Ford in diverse occasioni in passato, ma potrebbe non essere sufficiente per proteggerla da possibili interventi del Governo, se decidesse di intraprenderli.