Alla guida e positivo al test tossicologico: assolto dopo tre anni

Il giudice: "La droga potrebbe essere stata assunta in un momento precedente"

Un ragazzo di 31 anni era rimasto coinvolto nel 2011 in un incidente a Bussolengo. Richiesti gli esami tossicologici dai vigili giunti sul luogo dell'accaduto, il giovane era risultato positivo ad alcune sostanze e per questo incriminato. Dopo tre anni il giudice lo ha assolto, in quanto il risultato degli esami non sarebbe sufficiente per ritenerlo responsabile dell'incidente
Alla guida e positivo al test tossicologico: assolto dopo tre anni

A tre anni di distanza dall’incidente in cui era rimasto coinvolto, un giovane trentunenne è stato assolto dal giudice. A seguito dell’accaduto, il ragazzo era stato infatti sottoposto agli esami del sangue, risultando positivo ad alcune sostanze stupefacenti.

Per il giudice Marzio Bruno Guidorizzi il fatto però non sussiste, poiché gli esami effettuati in ospedale non potevano confermare se l’imputato avesse assunto lo stupefacente prima o dopo essersi messo alla guida. S.D.V., difeso dagli avvocati Maurizio Milan e Mirko Zambaldi, era finito sotto processo dopo essersi scontrato con altre 3 auto in un incrocio di Bussolengo, il 25 ottobre 2011. Una volta giunti sul posto, gli agenti di polizia avevano verificato la dinamica dell’incidente e richiesto inoltre ulteriori accertamenti per il ragazzo poi finito in tribunale.

Il trentunenne si era sottoposto senza alcuna resistenza agli esami presso l’ospedale, ma il risultato ne aveva evidenziato la presenza di tetraidrocannabinoidi nel sangue, confermando così l’assunzione di stupefacenti. Il certificato medico emesso dal pronto soccorso sottolineava inoltre come “il paziente era vigile, orientato e collaborante”, oltre al fatto che “non si evidenziano deficit nelle funzioni cognitive”.

Queste dichiarazioni sono per i legali del giovane la dimostrazione che poco dopo l’incidente il ragazzo non era in stato di alterazione psico fisica, unitamente al fatto che lui stesso era stato tamponato da un’altra auto.

“Perché sussista il reato”, è quanto riportato dal giudice nella sentenza ” è necessario che il soggetto si sia posto alla guida subito dopo l’assunzione dello stupefacente”. Negli atti prodotti dal processo non esiste dunque “la sintomatologia di alterazione dovuta ad un recente consumo della sostanza stupefacente”, ha aggiunto il giudice Guidorizzi, concludendo: “La droga potrebbe essere stata assunta in un momento di molto precedente a quello in cui sono stati accertati i fatti”.

E ancora: “Allo stato degli atti, il mero risultato degli esami ematologici non risulta sufficiente per affermare la penale responsabilità dell’imputato”.

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