ANFIA: la produzione di auto in Italia crolla a maggio
Calo del 49,3% rispetto a maggio 2023 per la produzione di veicoli in Italia
ANFIA ha pubblicato il suo rapporto sulla produzione di auto in Italia a maggio 2024. Questo evidenzia come, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria auto del nostro paese abbia registrato un calo del 23% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Se inveve consideriamo il periodo che va da gennaio a maggio 2024, questa diminuzione è stata del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
ANFIA evidenzia i risultati negativi per la produzione di veicoli in Italia a maggio
Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione di auto in Italia a maggio 2024 è stata di circa 29 mila unità, con una riduzione del 49,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Se invece consideriamo i primi cinque mesi del 2024, sono state prodotte 171.000 veicoli, con un calo del 29,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA ha dichiarato: “Anche a maggio, l’indice della produzione automotive italiana ha mostrato una flessione significativa del 23%, proseguendo il trend negativo già evidenziato nei mesi di aprile e marzo con cali a doppia cifra. In particolare, l’indice della fabbricazione di autoveicoli ha accentuato la sua variazione negativa registrando un -27,8% a maggio. Questo dato è stato influenzato in modo significativo dalla pesante contrazione del -49,3% nella produzione di autovetture, secondo i dati preliminari di ANFIA. Contestualmente, anche l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori ha continuato a registrare un calo, pari al -20,3%”.
“Si ricorda che uno degli obiettivi principali del piano di politica industriale del Tavolo Sviluppo Automotive presso il MIMIT è quello di promuovere l’incremento dei volumi produttivi nazionali. Questo sarà realizzato attraverso interventi mirati sia per sostenere la domanda che per rafforzare l’offerta, focalizzandosi su fattori critici di competitività come il costo dell’energia, del lavoro e della logistica. Dal punto di vista della domanda, sarà necessario probabilmente attendere il mese di luglio per valutare l’impatto effettivo dei nuovi incentivi, entrati in vigore il 3 giugno scorso, sui volumi di produzione”, ha concluso.
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