Auto 2035, l’UE rinvia il pacchetto di misure sul Green Deal a inizio gennaio 2026

Il Commissario europeo Tzitizkostas: "Serve più tempo per un pacchetto veramente completo"

Auto 2035, l’UE rinvia il pacchetto di misure sul Green Deal a inizio gennaio 2026

La Commissione europea ha deciso di posticipare di qualche settimana la data dell’annuncio relativo al pacchetto di misure per il settore auto, inizialmente atteso per il 10 dicembre 2025, nel quale sono previste gli “aggiustamenti” previsti dalla tanto acclamata revisione del Green Deal Ue, che fissa al 2035 il termine dal quale saranno banditi nuovi veicoli con alimentazione a combustione interna.

Rinvio di “alcune settimane”

Le proposte Ue per il comparto automobilistico slittano probabilmente ai primi giorni di gennaio, dato che il Commissario europeo ai trasporti Apolostos Tzitizkostas ha parlato di un rinvio di “alcune settimane”. Le motivazioni dello slittamento sarebbero dovute alle pressioni politiche ed economiche sulle discussioni relative alla richiesta di una maggiore flessibilità rispetto alla prevista fine delle auto a motore termico nel 2035.

Le pressioni per misure meno stringenti

Nelle ultime settimane la Germania, così come diverse Case automobilistiche, allineandosi alla posizione dell’Italia, stanno spingendo affinché, dopo il 2035, vengano ammesse eccezioni per alimentazioni ibride plug-in e motori endotermici “ad alta efficienza”. Dall’altra parte ci sono invece Paesi come la Francia e la Spagna che sostengono l’attuale impianto normativo del Green Deal. Tzitzikostas ha spiegato che la Commissione europea ha intenzione di presentare un pacchetto “veramente completo” e che, pur non escludendo alcuna tecnologia, necessità di più tempo per definirne i dettagli.

Segnale di apertura alle richieste dell’industria automotive?

Il fatto che i vertici di Bruxelles abbiano deciso di prendersi ulteriore tempo potrebbe essere un segnale significativo della volontà della Commissione Europa di venire incontro alle richieste dell’industria automobilistica del Vecchio Continente, allentando la rigidità, sia in termini di deadline che di tipologie di alimentazione, rispetto ai piani originali della transizione ecologica dell’automotive.

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