Auto elettrica | Jackson (Peugeot): qualcosa potrà cambiare, ma la strada è tracciata

“Solo considerando Stellantis [...] investiti 40 miliardi di euro”. Tornare indietro non è fattibile

In occasione della presentazione della nuova Peugeot E-5008 (cliccate qui per le nostre prime impressioni di guida) abbiamo potuto partecipare ad una tavola rotonda con Linda Jackson, attuale CEO di Peugeot dopo aver ricoperto il medesimo ruolo in Citroën, e, com’era prevedibile, le curiosità maggiori si sono concentrate soprattutto sul mercato elettrico. Croce e delizia del mercato automotive, dove sono nate delle auto interessantissime dal punto di vista meccanico e tecnologico, ma che ancora soffrono per la diffidenza che molto pubblico nutre nel bene e nel male nei confronti della mobilità elettrica. La posizione di Jackson è molto precisa e va a chiarire alcuni dei maggiori dubbi che nutrono oggi nell’industria.

Peugeot 5008 - Griglia

L’Europa punta a diventare solo elettrica entro il 2035, ma le vendite sembrano diminuire. Rimane ancora il vostro obiettivo principale?

Adoro questa domanda. Scusate se sarò un po’ diretta, ma, sapete, sono britannica e quindi tendo a esserlo [ride, n.d.r.]. Abbiamo deciso di dedicarci alle auto elettriche perché volevamo salvare il pianeta. Quindi ad un certo punto è stato deciso dall’Unione Europea che le auto elettriche dovessero muoversi in questa direzione e dobbiamo farlo. Peugeot è in una posizione molto buona: oggi abbiamo parlato della 5008 e questa è l’11ª di 12 auto elettriche che abbiamo lanciato sul mercato e altre ne arriveranno. Al tempo stesso dobbiamo anche prendere delle decisioni strategiche e così un paio di anni fa abbiamo stabilito che avremmo avuto delle piattaforme che potessero essere ad alimentazione multipla. Come sapete molto bene la 5008 è disponibile anche come ibrida e ibrida plug-in, quindi le nostre auto accompagnano i clienti lungo un viaggio che punta verso il 2030, che ovviamente è parte del nostro obiettivo di divenire un’azienda “carbon neutral” entro il 2038. Si parla molto se [il cambiamento] verrà fatto nel 2035 oppure nel 2040 o chissà quando. Alla fine, però, la soluzione ultima sarà sempre e comunque l’elettrico. Per cui dobbiamo continuare su questa strada. Ovviamente non è solo questione di avere le auto a disposizione, ma anche dell’infrastruttura e di quanto velocemente questa venga implementata, oltre che dell’educazione dei clienti su come ci sposta sull’elettrico.
Inoltre occorre risolvere alcune delle preoccupazioni maggiori dei clienti nei confronti dell’autonomia dei veicoli elettrici. Quando si ha una 3008 o una 5008 si sa che si ha a disposizione 680 km di autonomia per una e 660 km per l’altra e questo già risolve il dilemma. Naturalmente vi è anche la questione della ricarica veloce. Si tratta di rassicurare anche circa l’affidabilità delle proprie auto e noi crediamo così tanto nella nostra tecnologia che offriamo una garanzia di 8 anni. Quindi, per rispondere direttamente alla domanda, siamo ancora molto dedicati a questo obiettivo di diventare elettrici, ma stiamo anche seguendo i nostri clienti lungo il viaggio. La meta finale, però, sarà sempre l’elettrico.

Peugeot 5008 - Interni

Negli anni più recenti la Peugeot 3008 e la 5008 hanno conosciuto un grande miglioramento in termini di qualità. Come si posiziona Peugeot rispetto alle altre case, tenendo conto di questi avanzamenti?

La 3008 e la 5008 sono le nostre best seller e non ottieni questo risultato senza una grande qualità. È molto importante per noi, una volta stabiliti dei nuovi standard, che si sia i numeri uno in termini di qualità e soddisfazione del cliente. Non possiamo permetterci di non esserlo. Io sono la responsabile di Peugeot a livello mondiale e rispondo direttamente a Carlos Tavares. La dirigo seguendo tre semplici punti: numero uno, qualità; numero due, profitto; numero tre, quota di mercato o volume. Devo essere la migliore in tutti questi aspetti, ma il primo in assoluto è sempre la qualità. Perché se non hai qualità, siamo onesti, non puoi avere clienti fedeli e questi non tornerebbero ad acquistare la tua 3008 o 5008. Il parco auto è enorme e quindi devo essere sicura di poter consegnare le nostre 7 milioni di vetture a livello globale. Queste devono essere le migliori per fare in modo che il cliente ritorni, ma se non ho la qualità, questo non avviene. Quindi la qualità è ultra importante. Quella che si vede all’uscita dalla fabbrica, quella della soddisfazione dei nostri clienti e concessionari. Questi ultimi tra l’altro sono fondamentali, sia per le vendite che per il post-vendita. Loro parlano con i clienti ogni giorno, quindi noi dobbiamo essere sicuri che possano avere una grande esperienza. È la nostra priorità numero uno.

Peugeot 5008 - Frontale

Alla luce dei risultati delle ultime elezioni europee, pensa che potrà cambiare qualcosa nella politica [dell’auto]?

Anche se dovessimo fare qualcosa, ci vorrà del tempo prima che possa fare tutti i passaggi all’interno dell’Unione. Se anche decidessimo di cambiare improvvisamente ora nel 2024, sarà probabilmente il 2028 prima che qualcosa accada concretamente. Tornando al punto iniziale, comunque, noi e molti altri marchi automobilistici abbiamo investito ingenti quantità di denaro. Solo considerando Stellantis, abbiamo investito qualcosa come 40 miliardi di euro nell’elettrificazione e nel software. Cosa dovremmo dire alle altre case? Che adesso devono iniziare a spendere altri soldi su qualcosa di completamente diverso? Non è fattibile. Noi conosciamo il nostro obiettivo finale. Non abbiamo ancora un’altra soluzione che non siano le auto elettriche. La risposta alla domanda è ‘chi lo sa cosa accadrà’, ma qualunque cosa sia, avrà bisogno di tempo e comunque non andrà a cambiare l’obiettivo finale. Persino se, e non sto assolutamente suggerendo che sarà ciò che accadrà, come dicono alcuni articoli forse il 2035 verrà spostato al 2038 o anche al 2040, stiamo parlando solo di cinque anni. La strada è sempre la stessa. Magari sarà meno scoscesa di quella che abbiamo adesso, ma l’obiettivo è lo stesso. Ormai quegli investimenti sono stati fatti e non ne faremo altri per introdurre nuovi motori diesel, per esempio. Ci siamo però assicurati di avere la capacità di offrire ai clienti la scelta tra l’ibrido e l’ibrido plug-in, quindi la fine del viaggio è comunque l’auto elettrica.
Penso che sia anche importante, nel corso del tempo, sapere che vogliamo rendere le auto più accessibili. Questo è uno dei modi con cui puoi persuadere le persone a passare alla mobilità elettrica. Questo può essere fatto cercando delle soluzioni più convenienti per gestire il costo di base. Significa essere sicuri di poter produrre le auto in Europa, di avere il controllo sulle proprie batterie (ed è per questo che stiamo cercando di aprire le ‘gigafactories’) e di ridurre i costi della logistica che sono molto importanti per il prezzo dei veicoli. Questo li renderà più accessibili e magari daranno più fiducia ai nostri clienti nel comprare.

Peugeot 5008 - Poggiatesta

Pensa che forse la soluzione per diffondere maggiormente le auto elettriche sia non solo renderle più accessibili, ma anche cambiare il modo in cui si acquistano? Oggi il leasing e il noleggio sono molto più popolari di un tempo, essendosi aperti anche alla clientela privata. Pensa che in futuro i ‘normali cittadini’ preferiranno noleggi e leasing rispetto all’acquisto vero e proprio?

Ne sono assolutamente convinta! Penso che quando ci si approccia all’auto elettrica si debba non solamente guardare al prezzo, ma al costo totale del possesso. Solo così si può veramente confrontare quanto costi possedere un’auto termica e quanto invece un’elettrica. Ovviamente questo dipende da Paese a Paese per quanto riguarda il costo dell’energia e altri elementi. Ma credo che ci stiamo tutti muovendo in questa direzione. Le persone stanno iniziando a pensare che sia molto più facile pensare di avere a disposizione un dato budget in un mese e sapere così cosa si possa ottenere. Il tutto contrapposto all’essere costretti ad acquistare ad un dato prezzo. Certamente ci sono gli incentivi in alcuni Paesi e tutto questo genere di cose, ma sono assolutamente convinta che tanti mercati si stanno spostando verso il leasing. Io sono originaria del Regno Unito e il leasing rappresenta circa il 70% del mercato. Questo è il trend, ma non significa che dovremmo esserne spaventati. È semplicemente una via differente. Tra l’altro vi è anche un altro sistema del quale sono molto interessata e che mi piacerebbe creare. Tu, come cliente, potresti pagare un abbonamento, come fai per Netflix e simili. Così potresti avere la tua 3008 oppure, se hai bisogno di una compatta, una 208 e quando vai in vacanza nel weekend potresti prendere la 3008. Questo è un sistema ad abbonamento che può diventare molto popolare e verso il quale ci dirigeremo. Quindi sì, io credo fermamente che il modo in cui la gente reagirà e interagirà con le loro auto sarà diverso dal sistema tradizionale nel quale tutti semplicemente compravamo in contanti. Quando guardiamo le auto elettriche e vediamo che circa l’80% di esse sono vendute tramite finanziamento e non in contanti, capiamo che ci sono veramente pochissimi compratori che acquistano nel vecchio modo. Alla fine quello che importa del leasing è che tu possa offrire delle buone rate, naturalmente, ma ancora più importante è il valore residuo. Per questo impegniamo così tanto tempo nell’essere sicuri che la qualità sia giusta e che si abbia tutti gli elementi che terranno alto il valore residuo. Tutto questo è parte del costo totale di possesso.

Quanto è importante il mercato italiano per Peugeot in questo momento?

È molto importante. È il nostro secondo mercato in Europa. Devo ammettere che ha superato anche il Regno Unito, il che mi ha colpito molto (ride, n.d.r.). Io credo che l’Italia sia un mercato molto affascinante, perché è comandato in gran parte dalle compatte di segmento B, dove in Europa noi siamo leader con le versioni elettriche di 208 e 2008. Quindi è un mercato molto importante. Certo, vogliamo anche essere sicuri di avere le offerte giuste: per esempio, sulla 3008 ci siamo assicurati che l’auto fosse rilevante per gli ecoincentivi. È un mercato importante e lo sta diventando ancora di più. Certo, la quota di elettrico in Italia è molto piccola, ma ad un certo punto questo dovrà cambiare. Tutto si concentra intorno all’infrastruttura, all’accessibilità, il leasing e il valore residuo. Da qualche parte bisogna pur cominciare.
Un’altra cosa che dobbiamo fare è educare, spiegare i benefici delle auto elettriche. Quando un cliente compra una vettura elettrica, non torna mai indietro. Non è solamente perché è elettrica ed è molto buona per il pianeta. È anche per la piacevolezza di guida, la silenziosità, l’agilità e la reattività. Cito sempre questo aneddoto: un po’ di tempo fa un cliente francese mi chiese se fosse possibile ricaricare mentre sta piovendo, perché pensava che la pioggia avrebbe avuto qualche effetto sull’auto elettrica. Per questo bisogna educare le persone. Al momento il pubblico è molto riluttante e si sta concentrando sull’autonomia, ma noi abbiamo la 3008 che ha 680 km di autonomia e la 5008 con sette posti ha 660 km.

Peugeot 5008 - Cruscotto

Siete stati uno dei primi marchi a investire nel plug-in diesel, ma poi avete abbandonato la tecnologia. Ve ne siete pentiti?

Adoro le domande provocatorie (ride, n.d.r.). No, sinceramente non siamo pentiti. Abbiamo una buona strategia che comprende ibridi e ibridi plug-in a benzina. Perché dovremmo essercene pentiti? È performante [la strategia, n.d.r.], procede bene. In molti Paesi il prezzo del gasolio è salito in maniera drammatica e questo non è certo un beneficio. Non credo che si possa rimpiangere una tecnologia. Piuttosto penso che ci si possa pentire di non avere tutte le tecnologie a disposizione. Se avessimo fermato lo sviluppo degli ibridi plug-in diesel e non avessimo introdotto una nuova tecnologia, allora ce ne saremmo pentiti. Ma avendo l’offerta che abbiamo, non rimpiango assolutamente quella decisione.

Uno dei grandi dibattiti intorno ai veicoli elettrici riguarda la produzione dell’energia. Ovviamente non si tratta di un problema che debba gestire Peugeot, ma state parlando con i governi di questo?

Sì, assolutamente. Stiamo anche convertendo i nostri siti produttivi in modo che possano generare la loro stessa elettricità. Stiamo investendo, ad esempio, su un dipartimento vernici alimentato da pannelli solari e anche l’energia che compriamo cerchiamo di averla quanto più possibile green. È una parte della nostra strategia per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2038. Anche perché [questo problema] non può riguardare solo la vendita delle auto elettriche, ma è qualcosa che coinvolge la logistica ed essere sicuri che si possano valorizzare le risorse del luogo dove andremo a vendere. Dobbiamo essere sicuri che i nostri siti usino elettricità verde, pannelli solari, magari anche pale eoliche o qualsiasi altra cosa che verrà. Ognuno di questi elementi è importante per la sostenibilità. Personalmente non parlo direttamente con i governi, anche perché penso che sia qualcosa che riguardi livelli più alti [dell’azienda]. Il punto, però, è che abbiamo bisogno di energia sostenibile perché sia possibile pensare di alimentare in modo green le nostre auto. Penso che ci sia pressione in questo senso verso i produttori di energia e tutte le persone coinvolte. Anche per i componenti delle batterie e il loro riciclo. Questo è il motivo per cui abbiamo creato la nostra unità di economia circolare, che è quella che in inglese di solito ribatteziamo ‘dalla culla alla tomba’. Guardiamo le nostre auto e ci chiediamo: stiamo usando materie prime riciclabili? Abbiamo già due partnership, una per il riciclo delle batterie, che letteralmente prende il litio e lo riutilizza, e la seconda per le parti dell’intero veicolo che si possono reinserire nel ciclo. Tutto questo fa parte della grande strategia generale che ci porterà alla neutralità carbonica.

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