Auto elettriche e target 2035, Buongiardino (Federmotorizzazione): “Serve cambio di rotta verso neutralità tecnologica”

Buongiardino: "La penetrazione dell'elettrico all'1,5% del mercato conferma l'inutilità della scadenza del 2035"

Auto elettriche e target 2035, Buongiardino (Federmotorizzazione): “Serve cambio di rotta verso neutralità tecnologica”

Il settore automotive europeo deve abbandonare la strada tracciata dal percorso di transizione ecologica tracciata dal Green Deal europeo, con l’orizzonte temporale del 2035 a mettere al bando le motorizzazioni endotermiche, e intraprendere una direzione meno ideologica e più realistica orientata alla neutralità tecnologica, a sostenerlo è il presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino, intervenendo ad Automotive Talks, evento organizzato da BtheOne che si è svolto mercoledì 8 ottobre a Roma dove si è discusso del futuro delle mobilità e delle politiche europee sulle alimentazioni.

Evidenziando le criticità della situazione attuale del comparto automobilistico, Buongiardino ha affermato: “Per comprendere l’attuale scenario bisogna tornare al 2015, quando scoppia il Dieselgate, un problema circoscritto a Volkswagen, che venne trasformato in un atto d’accusa contro l’intera motorizzazione diesel. Questo fenomeno sarà il preludio alla nascita del green deal nel 2019, voluto dalla Presidente della Commissione Europea, con l’imposizione delle motorizzazioni elettriche”.

Deadline 2035 “smentita” dal mercato

“Una campagna ideologica – ha proseguito il presidente di Federmotorizzazione – sostenuta da ambientalisti, forze politiche e istituzioni europee che ha portato all’imposizione della deadline del 2035 per lo stop alle immatricolazioni di auto endotermiche. Questa decisione si è rivelata fortemente penalizzante per l’industria automobilistica europea, leader mondiale sulla motorizzazione diesel ed in generale all’avanguardia nelle motorizzazioni endotermiche”.

“Una scelta dettata non già dal progresso tecnologico, ma da scelte politiche che non hanno tenuto conto della realtà del mercato: oggi la penetrazione di auto elettriche sul circolante europeo raggiunge a mala pena l’1,5% e questo dato conferma l’inutilità del target 2035. Le Case automobilistiche – ha sottolineato Buongiardino – oggi soffrono la concorrenza dei produttori cinesi, all’avanguardia sulle motorizzazioni elettriche: costi energetici inferiori del 60% e forti sussidi statali consentono loro di proporre veicoli ibridi ed elettrici a prezzi molto più bassi. Le Case europee, come Stellantis, stanno perdendo competitività”.

Neutralità tecnologica e cancellazione della scadenza 2035

Su come intervenire per cercare di risollevare le sorti dell’automotive europeo Buongiardino ha le idee chiare: “È necessario un cambio di rotta: in questa direzione si muove l’ARA, Alleanza delle Regioni Automotive, presieduta dall’ assessore di Regione Lombardia Guido Guidesi, alla quale si stanno affiancando numerose realtà: le associazioni delle case produttrici europee e di recente anche la Germania, a livello governativo, hanno preso una posizione netta contro la scadenza del 2035, invocando la neutralità tecnologica come strumento per ridurre ed eliminare l’impronta carbonica, un principio che Federmotorizzazione sostiene dal 2019, quando molte case avevano sottovalutato la portata delle conseguenze. Anche una personalità di grande spicco per i ruoli che ha interpretato e per l’alta considerazione di cui gode, come l’On. Mario Draghi, sostiene venga scongiurata la deadline del 2035”.

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