Batterie per auto elettriche, si aggrava la crisi di Northvolt: da mesi produzione dimezzata
L'azienda svedese paga il calo della domanda di veicoli a zero emissioni
Il mancato decollo delle vendite di auto elettriche ha messo in grossa difficoltà Northvolt, l’azienda svedese principale produttore europeo di batterie per veicoli elettrici.
Dopo aver annunciato nello scorse settimane il licenziamento di circa 1.600 persone, pari a un quinto della forza lavoro complessiva, la chiusura di uno stabilimento e la riduzione della produzione in un altro, sono emersi alcuni documenti interni a delineare l’aggravarsi di una situazione complicata per Northvolt che si protrae da alcuni mesi.
Da agosto produzione dimezzata rispetto agli obiettivi
L’azienda svedese avrebbe fallito diversi obiettivi di produzione ed il relativo impegno di incrementare la fornitura complessa. Mentre il piano “Path to 100k” fissava l’obiettivo a 100.000 celle a settimanali, tra agosto e novembre le celle prodotte ogni settimana sono state in media 51.000, circa la metà. Con crolli fino a poco più di 26.000 celle prodotte in sette giorni nella settimana del 10 novembre.
Numeri con i quali l’azienda svedese è costretta a fare i conti come commentano da Northvolt: “Stiamo rivedendo i piani di produzione nell’ambito della ristrutturazione strategica in atto, che influisce anche sui ritmi dello stabilimento di Northvolt Ett. Questo – spiega il produttore scandinavo – è un settore molto difficile, ma nel corso dell’anno abbiamo fatto molti passi avanti e oggi riusciamo a rispettare, di settimana in settimana, le richieste dei clienti”.
Sul calo della fornitura di batterie della Northvolth, che attualmente ha tra i principali committenti Audi, Porsche e Scania, pesa la cancellazione di una commessa da due miliardi di euro di BMW dello scorso giugno.
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