Benzinai, il Tar del Lazio annulla il decreto che sancisce l’obbligo di esposizione dei prezzi medi
Accolto il ricorso delle associazioni di categoria. Il governo annuncia ricorso
Stop all’obbligo per i benzinai di esporre i prezzi medi dei carburanti. A deciderlo è stato il Tar del Lazio che, accogliendo il ricorso avanzata dalle associazioni di categoria di gestori e distributori, ha annullato il decreto con il quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 31 marzo scorso aveva introdotto la misura.
Il governo annuncia ricorso
Un annullamento del decreto deciso in assenza della prevista e preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato. Il provvedimento emesso dal Tar sarà impugnato dal Ministero per le Imprese che annuncia di aver già dato mandato all’Avvocatura dello Stato di fare ricorso, proponendo immediato appello al Consiglio di Stato “con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza”.
Codacons: “Nessun effetto positivo per i consumatori”
Per il Codacons, la decisione odierna del Tar non avrà alcun beneficio per i consumatori, perché in questi mesi l’esposizione dei cartelli con i prezzi medi dei carburanti, nonostante garantisse maggiore trasparenza ai cittadini, non ha prodotto gli effetti sperati sul fronte del contenimento dei listini alla pompa.
Rienzi: “Governo studi provvedimento per evitare impennate dei prezzi sotto Natale”
Commentando il provvedimento del Tar del Lazio, il presidente del Codacons Carlo Rienzi afferma: “Questo ovviamente non significa che il Governo non faccia bene ad intervenire sul fronte dei carburanti, ma deve farlo sia con misure più incisive in grado di difendere i consumatori dalle speculazioni, sia riducendo la tassazione che vige su benzina e gasolio. In particolare l’esecutivo, soprattutto in vista delle prossime festività natalizie e di fine anno, deve assolutamente studiare un provvedimento che blocchi i rincari speculativi dei carburanti che puntualmente si verificano in occasione delle partenze degli italiani. Serve poi – prosegue Rienzi – uno strumento davvero efficace per ridurre automaticamente il peso di Iva e accise quando sale il prezzo industriale di benzina e gasolio, per evitare un’altra forma di speculazione, quello dello Stato che aumenta le proprie entrate grazie ai rincari dei carburanti”.
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