Boeing Sky Commuter, all’asta il primo prototipo di auto volante [FOTO]
Simbolo di ciò che poteva essere, ma non è stato
Boeing Sky Commuter – Non sappiamo voi, ma chi vi scrive trova che il terzo millennio non abbia mantenuto una delle promesse che più di ogni altra speravamo di veder realizzata: le auto volanti. Ricordate Ritorno al Futuro Parte II? Non pretendevamo per forza la DeLorean DMC-12, ma l’idea di svolazzare un po’ prima di arrivare al lavoro non era affatto male. E l’anno era pure quello giusto: il 2015. Purtroppo i cieli sono ancora riservati ai normali aerei e forse, al di là dello scherzo, vista la disciplina di alcuni guidatori, è molto meglio così. Proprio una casa costruttrice di aerei, però, aveva deciso di solleticare la nostra fantasia negli anni ’90. E non una ditta qualunque, ma niente meno la Boeing, il primo produttore di aerei civili al mondo.
Si chiama Boeing Sky Commuter e, come detto, fu costruito come concept nel 1990 dalla casa di Chicago, magari sperando che un giorno potesse davvero vedere la luce di uno stabilimento e permettendo negli anni 2000 e oltre di andare al lavoro e in vacanza con un veloce voletto dove “non c’è bisogno di strade” (ci perdonerete l’ennesima citazione, N.d.R.). Lo Sky Commuter ha l’aspetto di un mezzo a tre ruote e sarebbe dovuto essere mosso da un motore a reazione collegato ad un più complesso sistema simile ad un elicottero. In pratica tre eliche avrebbero consentito alla vettura di alzarsi in volo e la turbina avrebbe provveduto a fornire la spinta per avanzare.
Pare che la Boeing abbia investito ben 6 milioni di dollari per finanziare questo progetto, che però alla fine finì nel vuoto. Furono costruiti solamente tre prototipi e uno solo è rimasto integro fino ai giorni nostri, ovvero quello che vedete nelle foto che vi riportiamo e che andrà all’asta presso Barrett-Jackson (la più grande società di aste automobilistiche del mondo) per il prezzo, decisamente più contenuto, di 71.500 $. E comunque non vi servirà per volare, dato che in questo chassis non è più presente il motore originale. Ammesso e non concesso che funzionasse. Si tratta, però, di un pezzo unico, simbolo di quello che sarebbe potuto essere e non è stato.
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