Car sharing Milano, la carica delle 500 rosse

Nuovo competitor nel sempre più affollato mercato meneghino

Una joint-venture tra Fiat, Trenitalia e ed Eni porterà oltre 650 auto della gamma 500 (comprese alcune 500L e 500 a metano) in giro per le strade milanesi, in competizione con i servizi già attivi Car2Go, GuidaMI ed e-Vai
Car sharing Milano, la carica delle 500 rosse

Milano rischia seriamente di divenire la capitale italiana del car sharing. È stato infatti annunciata una joint-venture tra Fiat, Eni e Trenitalia per la creazione di un nuovo servizio di condivisione automobilistica per la città meneghina, la quale avrebbe come obiettivo quello di mettere in giro almeno 650 automobili, quasi tutte delle 500 rosse (a parte una cinquantina che però saranno comunque delle 500L). Prevista anche l’introduzione di una quota di 500 a metano. Un servizio che nel capoluogo lombardo andrà in diretta competizione con ben altri 3 servizi: GuidaMi, gestita direttamente dall’azienda dei trasporti milanese, Car2Go, progetto del gruppo Daimler, ed e-Vai, gestito dalla Regione Lombardia e da TreNord.

Insomma, una vera giungla di car sharing, che però dovrebbe consentire ai cittadini milanesi la possibilità di scegliere tra offerte sempre più convenienti e, comunque, avere a disposizione delle automobili in grado di circolare in città senza doversi preoccupare eccessivamente di parcheggi, ticket e Area C. Secondo le prime indiscrezioni, ancora da confermare, il servizio delle Fiat 500 avrà una tariffazione tutto compreso al minuto (come previsto dal bando comunale), che potrebbe essere di circa 25 centesimi al minuto fino a 50 km di percorrenza. Come per gli altri servizi, uno dei principali vantaggi di questo car sharing sarà la possibilità di non preoccuparsi dell’Area C e di poter parcheggiare anche nelle zone riservate ai residenti.

Siamo arrivati quindi a ben quattro società che sono entrare nel mercato del car sharing milanese ed entro la fine dell’anno, approfittando della momentanea liberalizzazione del mercato, potrebbe aggiungersi persino qualche altro attore. Viene da chiedersi se in città ci sia una domanda così alta di car sharing da giustificare una presenza tanto massiccia.

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