Car2go non fa dietrofront e spiega i perché del nuovo fee

Chi parcheggerà in periferia paghera 4,90 euro in più

La polemica non tende a placarsi. car2go replica a chi aveva accolto con dissapore la sua scelta di premiare chi parcheggia in centro e di svantaggiare chi, invece, lascia l'auto in periferia
Car2go non fa dietrofront e spiega i perché del nuovo fee

Car2go – L’idea di car2go di far pagare 4,90 euro in più a chi avesse deciso di parcheggiare una vettura del vettore di car sharing milanese in una zona periferica della città meneghina, come sappiamo, ha alzato un vespaio di polemiche. Ieri car2go ha voluto rispondere attraverso il suo profilo Facebook a quanti non hanno approvato la sua proposta.

A seguito della nostra decisione di applicare un fee per il rilascio dei veicoli ai margini del centro abitato di Milano, sebbene più che bilanciato da in incentivo riservato a chi le rimette in circolo guidandole all’interno di un’area in cui risiede oltre l’80% dei cittadini milanesi, alcuni nostri clienti si sono lamentati attraverso i nostri canali social (attivi da sempre per garantire la più totale trasparenza del nostro operato) promuovendo alcune iniziative che poggiano però su presupposti che con questa nota intendiamo chiarire.” si legge su Facebook. Il primo presupposto citato da car2go è il fatto che il sistema di car sharing nasce per autoregolarsi. “Gli interventi di riallocazione delle auto (estremamente impegnativi sotto il profilo delle risorse necessarie) sono previsti ed effettuati con regolarità ma non risultano sufficienti a garantire una presenza adeguata delle nostre macchine laddove la domanda è maggiore. Se il sistema non riesce a mantenersi in equilibrio collassa, a causa di un inevitabile ed insostenibile aumento del prezzo al minuto o per l’insostenibilità dei suoi costi. Da ciò deriva quello che da 2 anni tutti i nostri clienti lamentano: la cronica carenza di veicoli, non solo all’interno della cerchia della linea 90, ma anche entro quella più esterna della città che, rammentiamo, non è soggetta ad alcuna tariffazione aggiuntiva.”

Poi, car2go tira in ballo l’importo fissato in 1.100 euro che ogni anno il vettore paga al Comune di Milano per l’autovettura. “A fronte di questa onerosa contropartita economica, l’operatore acquisisce il diritto di esercitare il servizio accedendo all’ Area C (le altre ztl sono inopportunamente escluse) e fruendo dei parcheggi in strada contrassegnati dalle linee gialle e blu. Area C e possibilità di parcheggio in strada non sono affatto gratuiti come spesso affermato da chi non è a conoscenza delle regole entro le quali car2go opera.” si legge ancora nella nota di car2go. Il terzo presupposto sarebbe il fatto che il Comune di Milano è il garante della libera concorrenza tra i diversi operatori privatiUn intervento della pubblica amministrazione sul fronte della libera concorrenza tariffaria sarebbe disastroso per la qualità sistema e finirebbe inevitabilmente per distruggerlo.” conclude la nota. Insomma, la scelta di car2go non cambia neppure di fronte alle tante polemiche per il semplice fatto che il vettore di car sharing meneghino vuole rendere il sistema economicamente sostenibile per chi lo utilizza e per chi lo opera, oltre che più efficiente e qualitativamente migliore.

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