Carlos Tavares lancia l’allarme: “Il futuro dell’auto in Europa è a rischio”
Le parole dell'ex CEO di Stellantis sono un campanello d’allarme per l’industria automobilistica europea
Carlos Tavares, ex CEO di Stellantis, non nasconde il suo pessimismo sul futuro dell’industria automobilistica europea. Secondo il manager portoghese, alcune scelte politiche fatte a livello europeo rischiano di creare problemi seri al settore nei prossimi anni. Durante una conferenza economica a Santa Maria da Feira, Tavares ha spiegato che entro cinque anni i produttori cinesi potrebbero conquistare il 10% delle vendite di auto in Europa, con la conseguente chiusura di fino a dieci stabilimenti europei.
Carlos Tavares: “In Europa le fabbriche di auto chiuderanno o saranno acquistate dai cinesi”
“Quando inizieranno le proteste, i governi inviteranno i cinesi a rilevare gli impianti per pochi soldi”, ha dichiarato. Carlos Tavares critica la strategia europea di aver imposto un’unica tecnologia all’industria, invece di definire obiettivi chiari e lasciare ai produttori libertà di scelta. Secondo lui, questa rigidità normativa ha favorito l’ingresso di marchi cinesi già esperti nell’elettrificazione, proprio nel momento più delicato per il mercato europeo.
L’ex numero uno di Stellantis evidenzia anche le conseguenze sociali della possibile espansione cinese: su un mercato di circa 15 milioni di auto vendute all’anno in Europa, il 10% significa 1,5 milioni di veicoli cinesi, equivalenti alla chiusura di dieci fabbriche. “Quando le fabbriche chiuderanno, ci saranno proteste. Poi arriverà un investitore da Pechino, offrirà soldi e la promessa di mantenere i posti di lavoro, e i governi saranno d’accordo”, spiega.

Secondo Carlos Tavares, la questione non è solo economica: la chiusura degli stabilimenti potrebbe generare tensioni locali e rendere necessario l’intervento di capitali esteri per mantenere posti di lavoro e stabilità sociale. Le parole dell’ex CEO di Stellantis sono un campanello d’allarme per l’industria automobilistica europea e invitano a riflettere sulle scelte politiche e strategiche da adottare per affrontare le sfide dei prossimi anni, tra innovazione, concorrenza internazionale e tutela dei posti di lavoro.
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