Caso Ghosn: arrestati i due complici che lo fecero scappare dal Giappone
Quali saranno le future mosse dell'ex manager di Nissan?
Secondo quanto riportano alcuni media mondiali, sarebbero stati arrestati i due complici principali che organizzarono la fuga dell’ex manager Carlos Ghosn dal Giappone verso il Libano nel dicembre 2019. L’ex berretto verde degli Stati Uniti Michael Taylor, 59 anni, e suo figlio 27enne Peter Taylor sono stati arrestati mercoledì su richiesta del Giappone che ha emesso un mandato di arresto per i due a gennaio, con l’accusa di aver facilitato la fuga di Ghosn.
Una fuga da Film dal Giappone
Reuters riferisce che i pubblici ministeri giapponesi classificano come giorno dell’inizio della figa il 28 dicembre 2019, quando Peter Taylor è volato in Giappone e si è incontrato con Ghosn al Grand Hyatt Hotel. La mattina seguente, il figlio 27enne sarebbe volato ad Osaka da Dubai, con un Jet Bombardier Global Express noleggiato presso una compagnia provata araba. Il giovane, aiutato da alcuni locali, avrebbe trasportato due grosse casse, normalmente sfruttate per il trasporto di attrezzatura audio e video.
Più tardi, lo stesso giorno, il giovane Peter avrebbe preso un volo per la Cina mentre Ghosn e Michael sarebbero andati ad Osaka in treno, trovandosi con altri complici in un hotel. In questa fase, l’ex manager sarebbe poi saltato dentro ad una delle due scatole e avrebbe avuto inizio la famigerata fuga dal Giappone.
Le accuse verso i Taylor sarebbero state confermate recentemente, quando padre e figlio hanno prenotato due voli di sola andata da Boston verso Beirut, località nel quale si potrebbe nascondere Ghosn negli ultimi mesi. L’intelligence turca, anch’essa al lavoro su questo caso, avrebbe poi arrestato altre 7 persone, tra cui 4 piloti, due assistenti di volo e un dirigente di una compagnia aerea, per aver facilitato al fuga e gli spostamenti dell’ormai ricercato internazionale.
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