Catalizzatori di marmitte: tornano i furti in Italia
Contengono materiali preziosi come platino e palladio
Catalizzatori di marmitte – Due ladri di catalizzatori di marmitte sono stati arrestati dalla polizia. Si tratta di un lituano di 20 e di un connazionale di 23 anni, che avevano simulato un guasto all’auto. Mentre uno faceva da palo con indosso un giubbino catarifrangente, l’altro era sotto il veicolo intento a smontare la marmitta. I due ladri sono stati notati da una volante della polizia, che li ha identificati e ha appurato che la vettura non era di loro proprietà. Sono stati arrestati per furto aggravato. La polizia continuerà le indagini per accertare se sono stati commessi furti analoghi.
Si tratta di un nuovo business che, a quanto pare, sta prendendo molto piede anche in Italia. All’interno del catalizzatore sono presenti, infatti, metalli che, rivenduti, possono fruttare fino a 100 euro a furto. Si parla principalmente di platino, ma anche palladio e iridio, meno preziosi, ma sempre appetibili. Negli Stati Uniti, questo nuovo business è noto da anni, dato che negli States sono molto più diffuse che da noi le aziende in grado di riciclare i catalizzatori per estrarne i metalli. Da noi, invece, fino a poco tempo fa buona parte delle marmitte catalitiche provenienti dalle vetture demolite venivano inviate all’estero, cosa che aumentava i costi e diminuiva i ricavi dell’attività di riciclo.
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