Colonnine ricarica: Italia in ritardo su buona parte d’Europa
Sono aumentate del 35% nel 2021, la Lombardia al top
La transizione elettrica è in primo piano nei pensieri dei governi mondiali, in particolare di quelli europei, però molti si lamentano delle limitate infrastrutture. E, almeno per quanto riguarda l’Italia, anche i numeri concordano. Alla fine del 2021, infatti, nel nostro Paese erano operativi 26.024 punti pubblici di ricarica, sotto la media europea.
Poche ed a bassa potenza
L’indagine Motus-E ha rilevato un incremento del 35% nel 2021. Però il numero di punti di ricarica, in 13.233 colonnine, è per la maggior parte a bassa potenza: addirittura il 16,8% a meno di 7 kW, il 73,6% tra 7 e 22 kW e solo il 6,1% con potenza elevata e, quindi, ricarica veloce. In particolare, è molto bassa la disponibilità dei punti di ricarica in autostrada, sono solamente 118 sull’intera rete italiana, anche se la metà ha una potenza pari o superiore a 150 kW.
A livello geografico, il 57% circa delle infrastrutture è distribuito nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 34% è nei capoluoghi di provincia e il restante negli altri comuni. La Lombardia, con 4.542 punti, rimane la regione più virtuosa e da sola possiede il 17% di tutti i punti di ricarica nazionale.
Vola l’Olanda, Norvegia poco coperta
Facendo un raffronto con altri paesi europei, l’Olanda è la nazione con il maggior numero di punti pubblici di ricarica, oltre 93.000 sul territorio. Un numero molto elevato, considerando anche la superficie dei Paesi Bassi, ma anche Germania, Francia e Gran Bretagna fanno molto meglio di noi: hanno rispettivamente 60.698, 51.243 e 48.596 punti di ricarica disponibili. In particolare, nel territorio transalpino è stato rilevato un aumento dl 57% nel corso dell’ultimo anno.
Fa abbastanza specie, invece, il dato della Norvegia. Solamente 20.871 punti di ricarica pubblici, sebbene di cui oltre 7.600 con potenza superiore ai 22 kW, nonostante sia uno dei paesi più all’avanguardia per le vendite di veicoli elettrici. Infatti, il rapporto tra BEV e punti di ricarica, è il peggiore del Vecchio Continente.
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