Dazi per tutti e ovunque: la strana proposta del CEO di Ford Farley

Ford, che produce diversi modelli in Messico, Canada e Cina, rischia di essere pesantemente danneggiata dai nuovi dazi imposti da Trump

Dazi per tutti e ovunque: la strana proposta del CEO di Ford Farley

Jim Farley, amministratore delegato di Ford, non è per nulla contento delle politiche sui dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sull’impatto che queste hanno sull’industria automobilista.

Tuttavia, invece di protestare e richiedere la rimozione dei dazi introdotti da Trump nei confronti di Messico e Canada (attualmente sospesi) e Cina, Farley sostiene che potrebbero essere necessari “dazi diffusi”, ovvero per tutti e ovunque, per livellare la concorrenza del mercato automobilistico.

In occasione dei risultati finanziari del quarto trimestre 2024 di Ford, Farley ha sottolineato il fatto che Case come Toyota e Hyundai possono importare negli Stati Uniti centinaia di migliaia di veicoli dal Giappone e della Corea del Sud senza subire nuovi dazi.

Farley: “Politica tariffaria omogenea”

L’ad di Ford afferma: “Non possiamo semplicemente scegliere un posto o l’altro per pesare in modo così netto sulla concorrenza. Ci sono milioni di veicoli che arrivano nel nostro Paese a cui non vengono applicate queste tariffe incrementali. Quindi se vogliamo avere una politica tariffaria – ha aggiunto Farley – è meglio che sia completa, diffusa e omogenea per il nostro settore

L’esposizione di Ford ai dazi extra per Messico, Canada e Cina

Non sorprende che Ford si senta ingiustamente presa di mira dai nuovi dazi imposti da Trump. Sebbene sia un costruttore americano, Ford produce diversi veicoli, come Bronco Sport, Maverick e Mustang Mach-E, in Messico per poi importarli negli Stati Uniti. Oltre alla Lincoln Nautilus prodotta in Cina e alla Mustang GTD costruita in Canda, entrambi importati negli Usa. Di conseguenza Ford è fortemente esposta ai dazi del 25% applicati a Messico e Canada, e del 10% imposti sulle importazioni cinesi.

Di tutti i veicoli Ford venduti negli Stati Uniti nel 2024 quasi la metà, il 46,6%, è stato prodotto fuori dai confini statunitensi, con il Messico che rappresenta il principale Paese importatore con circa il 16,2% del totale. Nuove tariffe doganali che stridono fortemente con quelle applicate ad esempio ai veicoli importati negli Stati Uniti dal Giappone, soggetti a un dazio del 2,5%.

Anche GM trae vantaggio su Ford

Non sono poi solo i marchi giapponesi o sudcoreani a trarre vantaggio da questa politica commerciale messa in piedi da Trump. Il principale concorrente di Ford, General Motors, costruisce sia la Buick Encore GX che la Envista in Corea del Sud per poi importare negli Stati Uniti. Un chiaro esempio degli effetti distorsivi sul mercato che spingono il numero uno di Ford chiedere maggiore equità di trattamento.

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