FCA Heritage protagonista alla Vernasca Silver Flag 2017 [FOTO]

Presenti l'Alfa Romeo 33/2, la Fiat 525 SS e la Lancia D25

FCA Heritage partecipa per la prima volta alla Vernasca Silver Flag, rievocazione storica della cronoscalata Castell'Arquato-Vernasca che fu disputata dal 1953 al 1972. L'Alfa Romeo 33/2, la Fiat 525 SS e la Lancia D25 faranno bella mostra di sè lungo il percorso di gara che si snoderà per circa 9 chilometri tra salite e curve che da Castell'Arquato salgono fino a Vernasca.

Il fascino e l’essenza delle corse che furono rivivranno dal 16 al 18 Giugno in occasione della Vernasca Silver Flag 2017, rievocazione storica della cronoscalata Castell’Arquato-Vernasca che fu disputata dal 1953 al 1972. Quella odierna è una rievocazione che ha abbandonato il cronometro per abbracciare la forma di un “concorso dinamico di conservazione e restauro”. Il percorso di gara si snoderà per circa 9 chilometri tra salite e curve delle strade che da Castell’Arquato salgono fino a raggiungere Vernasca.

Organizzata dal Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca, la “Vernasca Silver Flag 2017” vedrà difatti sfilare le auto partecipanti su strada chiusa al traffico e a velocità limitata. In tal contesto si potranno ammirare vetture da competizione costruite dalle origini dell’automobile fino ai primi anni degli anni ’70. La 22ma edizione della Vernasca Silver Flag ospiterà per la prima volta anche FCA Heritage, progetto del Gruppo FCA che mira a celebrare il successo di vetture che hanno fatto la storia delle competizioni.

FCA Heritage parteciperà alla Vernasca Silver Flag 2017 con preziosi esemplari storici dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth: si tratta di una conferma della particolare attenzione di FCA al mondo delle vetture storiche e agli eventi che valorizzano la tradizione sportiva dei suoi marchi italiani. Nello specifico FCA Heritage porterà alla Vernasca Silver Flag 2017 vetture come l’Alfa Romeo 33/2, la Fiat 525 SS e la Lancia D25. Al loro fianco, inoltre, ci saranno due apripista d’eccezione come l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio e il nuovo Abarth 124 spider.

L’Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona del 1968 nacque come desiderio di tornare alle corse per vetture Sport che proprio negli anni Sessanta vissero un periodo di grande popolarità. La vettura, progettata e sviluppata da Orazio Satta Puliga e da Giuseppe Busso, pesava solo 580 kg a fronte di una potenza di ben 270 cv garantita dal V8 2.0 e vantava una velocità massima compresa tra i 260 e i 300 km/h a seconda della configurazione aerodinamica. Il progetto della 33 (il codice tipo è infatti 105.33) venne ceduto nel Gennaio del 1966 da Giuseppe Luraghi all’Autodelta, non senza malumori dei tecnici Alfa Romeo. Nel 1968 la 33 ottenne quindici vittorie assolute e sei di categoria, fra cui le 24 Ore di Daytona e Le Mans, concluse rispettivamente con i primi due e tre posti di classe. Fu proprio il successo alla maratona americana a battezzare “Daytona” la versione della 33. Al termine della stagione la Tipo 33/2 conquistò il Campionato Mondiale Sport Prototipi Marche in categoria 2 litri mentre per gli anni successivi il testimone passò alla versione con propulsore 3 litri.

La Fiat 525 SS del 1929, veloce e lussuosa cabriolet, nacque grazie alla matita di Mario Revelli di Beaumont. Nello specifico il modello derivò dalla Fiat 525 ma fu dotato di alcune modifiche come un motore più potente da 90 cv ed un impianto frenante maggiorato per via delle prestazioni migliori rispetto alla versione standard: la nuova Fiat 525 SS era in grado di toccare i 120 km/h! Non a caso, la sigla “SS” era l’abbreviazione di “Supercompresso” con riferimento ovviamente al motore. La Fiat 525SS si distinse in diverse gare ed in particolare alla “Coppa delle Alpi” e alla “Mille Miglia”.

La Lancia D 25 del 1954 nacque sulla scia del successo ottenuto con la D 24 nella Carrera Panamericana del novembre 1953. Sulla D 25 si puntò molto, in primo luogo, su un motore più potente e più performante, in grado di offrire anche buone garanzie anche sulla durata e di un assetto più orientato alla sportività: si optò per un propulsore V6 da 3.750 cc con una potenza massima di 305 cv abbinato a sospensioni posteriori con schema De Dion con biella longitudinale laterale e doppia balestra in grado di assicurare una maggiore stabilità all’assetto. Per quel che riguarda l’attività sportiva, la prima apparizione in una competizione risale al giugno del 1954 quando un motore D 25 allestì una D24, nel G. P. di Oporto, condotta da Ascari.

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