Federcarrozzieri: i ricambi più cari non giustificano aumento RC Auto
Federcarrozzieri contesta i recenti aumenti delle tariffe RC auto: non sono giustificati
Le tensioni a livello globale e l’aumento dei costi dell’energia stanno avendo un forte impatto sul settore delle autocarrozzerie. Negli ultimi anni i prezzi dei ricambi e dei costi di riparazione sono aumentati e non di poco e con loro anche i tempi necessari per effettuare gli interventi. Tuttavia, secondo Federcarrozzieri, l’associazione che rappresenta le autocarrozzerie italiane, questi rincari da soli non spiegano i forti aumenti delle tariffe RC auto che a partire dal 2022 si stanno registrando nel notro paese. Il commento arriva in risposta ai dati resi noti oggi da Ania, l’associazione delle imprese assicurative.
I rincari dei componenti non spiegano l’aumento della RC Auto secondo Federcarrozzieri
Federcarrozzieri contesta i recenti aumenti delle tariffe RC auto, evidenziando come i dati ufficiali dell’Ivass raccontino una realtà diversa. Secondo l’associazione, tra il 2022 e il 2024 i costi di riparazione derivanti da incidenti stradali sono cresciuti meno rispetto ai premi assicurativi. Il report Ivass sottolinea infatti che, da gennaio 2022 a giugno 2024, l’incremento delle polizze RC auto ha superato tutti gli indicatori dell’inflazione.
Federcarrozzieri attribuisce la causa principale degli aumenti non tanto ai costi di ricambi e manodopera, quanto alle distorsioni del mercato assicurativo. In particolare, punta il dito contro le clausole contrattuali che vincolano gli assicurati a officine convenzionate con le compagnie, limitando la concorrenza e spingendo i prezzi verso l’alto. Il Codacons, dal canto suo, stima che tra il 2022 e il 2024 gli italiani abbiano speso 2,2 miliardi di euro in più per assicurare le proprie auto, mentre le compagnie hanno registrato utili record per 10,5 miliardi, con un +32% rispetto all’anno precedente.
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