Fiat Freemont, la casa automobilistica non riesce a fronteggiare la domanda

Fiat Freemont, la casa automobilistica non riesce a fronteggiare la domanda

Possibile? Doveva essere un flop annunciato (i maligni l’avevano predetto in lungo ed in largo): una vettura americana, già disponibile sul mercato europeo (e con scarso successo), rimarchiata Fiat (con pochi cambiamenti estetici), aveva poche ragioni per trovare apprezzamento – secondo i più – nel Vecchio Continente. Permettetemi di fare lo sciovinista (anche se Freemont, da un primo contatto, non mi ha lasciato così entusiasta), per una volta: la casa automobilistica italiana ha invece vinto la scommessa (quella di Marchionne) ed è riuscita a farsi beffe di tutte le previsioni, anche delle proprie. Già: la stessa azienda aveva preventivato di vendere, nel corso dell’anno 2011, dopo il debutto (avvenuto nel mese di maggio), approssimativamente 13mila unità di Fiat Freemont e, successivamente, di raggiungere il pieno regime di commercializzazione, cioè 33mila esemplari circa, nel corso del 2012. Invece, oggi, anche se mancano ancora sia la trazione integrale che il cambio automatico sequenziale (entrambi arriveranno più in là col tempo), il brand torinese ha già raccolto oltre 16mila ordini.

La richiesta supera l’offerta: la casa automobilistica italiana non riesce a fronteggiare la domanda di Fiat Freemont e sta cercando di velocizzare i ritmi nello stabilimento di Toluca, in Messico (là dove, però, viene prodotta anche Dodge Journey: un bel guaio), con il rischio che anche il brand torinese prolunghi i tempi di attesa del SUV medio (proprio come stanno facendo Hyundai con ix35 e Kia con Sportage: i rivenditori pronosticano anche un anno di attesa). Il merito di questo inaspettato successo (la casa ha già immaginato di poter raggiungere un volume di vendita annuale pari a 45mila vetture) è senza dubbio la formula: un SUV poco costoso e già ben equipaggiato, che permette di salvare capra (avere un crossover di medie dimensioni) e cavoli (spendere relativamente poco). La stessa filosofia di Skoda Yeti e di Dacia Duster. L’ultimo dettaglio positivo per la casa automobilistica Fiat è il fatto che con Freemont l’azienda è riuscita a strappare clienti ai concorrenti: non succedeva da tempo.

Gli esterofili, per una volta, provino a sorridere di fronte ad un traguardo italiano (e un po’ americano).

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6 commenti

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  • felix ha detto:

    la voglio anche io

  • fiero della fiat ha detto:

    sono fiero e contento per la fiat che cosi tanto fa per noi italiani e che molto spesso non gli siamo riconoscenti

  • torinese ha detto:

    Io ce l’ho e sono contentissimo!!!!

  • tripodi pasqual ha detto:

    anche io sono molto contento per la fiat potrei dirne tante su la qualita di questa firma che conduco piu di quaranta anni. contetissimo forse la migliore marca del mondo non la migliore. spero che la fiat si sveglia e che incomincia a dare bastonate a tutte quelle bidonate di macchine tedesche e francesi e altre come lo faceva negli anni 60 70 80 non vi preoccupate i tedeschi incominciano gia a preoccuparsi per questo l audi fa publicita a tutto vento in tutta l europa perche questa marca a enpannes di tutti i generi. gli avete creato immagine ma non a qualita. il gruppo fiat si sveglia e lunico costruttore in europa con tanti e grandi marchi conosciuti e fa paura a tutti i costruttori di auto vival italia

  • Nicola Direno ha detto:

    nn vedo l’ora di averla

  • ciu ha detto:

    mi sembra fabbricata in messico tranne il motore….spero di no io sono italiano…e compro italiano la potevano fare in italia..con pezzi francesi e tedeski ma cosi non va marchionne mi spiace…o ancora una argenta sullo stomaco..che buttai dopo 6 anni per ruggine..dai retta a me vattine

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