Fiat 500, a Detroit l’utilitaria del ritorno in America

Attesissima dal pubblico americano, la prima automobile del listino Fiat a sbarcare sul suolo statunitense e a riportare il brand italiano, dopo ventisette anni, al di là dell’oceano, l’utilitaria Fiat 500, fa il suo debutto, in questi giorni, al Salone di Detroit 2011, nel grande numero di anteprime internazionali. Per ora, la piccola citycar è disponibile in pre-ordine, ma sarà introdotta in una nuovissima rete di rivenditori (dealers, per dirla all’americana) soltanto nel corso dell’anno, appena conclusasi la kermesse suddetta.

Sono sette gli esemplari di Fiat 500 che il costruttore italiano ha esposto al North American International Auto Show, accanto alla gamma di automobili del Gruppo Chrysler (partner sempre più stretto del Gruppo Fiat e accomunato all’azienda italiana dal medesimo Amministratore Delegato, Sergio Marchionne). Ciascuna di queste Fiat 500 è stata equipaggiata con il motore 1,4 litri benzina MultiAir, l’unico che sarà commercializzato negli Stati Uniti (almeno, così succederà nel primo momento).

Si tratta del propulsore di 1.368 centimetri cubici di cilindrata dello scaffale del Gruppo Fiat, già utilizzato da altre automobili in Europa e dotato della tecnologia elettroidraulica di controllo e gestione dell’alzata delle valvole. Il compatto quattro cilindri ad iniezione diretta del carburante fornisce, alla nuova Fiat 500, la potenza di 101 cavalli a 6.500 giri/minuto e la coppia massima di 133 Nm.

Ogni esemplare di Fiat 500 sarà costruito in uno stabilimento in Messico, a Toluca: tre sono i livelli di allestimento proposti dalla casa automobilistica per l’utilitaria: Pop, Lounge e Sport (l’unico ad essere dotato di mutamenti estetici rispetto alla versione di 500 commercializzata nel Vecchio Continente). Sarà bastata la crisi internazionale ad affievolire le velleità motoristiche degli statunitensi e a garantire un mercato per una citycar di neppure quattro metri?