Fiat 500, rischio di non completare l’obiettivo di produzione americano per il 2011
Che l’impresa, nonostante l’appoggio di Chrysler, non fosse semplice, lo si sapeva. Forse, però, un intoppo così grande la Fiat non l’aveva messo in preventivo. Secondo quanto riportato da Bloomberg, infatti, le consegne della nuova 500 sul suolo degli Stati Uniti potrebbero non riuscire a raggiungere la quota minima di 50.000 unità che al Lingotto si erano prefissati al momento dello sbarco nel Nuovo Mondo. La causa principale di questo “liscio”, se ci passate il termine calcistico, sarebbe il ritardo nell’apertura dei concessionari Fiat negli USA. Inizialmente ne erano previsti almeno 130, ma ad oggi solamente un centinaio hanno effettivamente visto la luce. Nulla di grave e differenza minima, ma più che sufficiente per far rallentare il ritorno della city car italiana in America.
C’è da dire che sin dall’inizio l’operazione sembrava soffrire di alcuni ritardi. Il Lingotto aveva scelto di aprire i propri concessionari invece di usare quelli di Chrysler per poter differenziare il proprio prodotto. Si pensava che entro febbraio tutti i concessionari sarebbero potuti essere operativi, ma purtroppo per quel periodo solamente una dozzina stavano effettivamente vendendo. Laura Soave, capo di Fiat Nord America, ha ammesso che molti concessionari hanno dovuto attendere più del previsto per i permessi statali, facendo così perdere a Fiat praticamente l’intero primo quarto del 2011.
Ora la stessa Soave riconosce che è arrivato il momento di dare battaglia sul mercato, anche perché il ritardo delle vendite non è certo dovuto al poco apprezzamento degli americani nei confronti della 500. Sia gli USA, sia il Canada hanno già mostrato grande affetto nei confronti della city car nostrana, vendendo ben 7.982 unità negli Stati Uniti e 3.064 sul territorio canadese. Si prevede un nuovo lancio promozionale decisamente aggressivo per i prossimi giorni, tra i quali si segnalerebbe una grande esposizione di 36 veicoli in Times Square a New York.
Seguici qui