Fleximan: il “giustiziere” degli autovelox è sostenuto sui social, apologia di reato?

Ad alzare l'asticella sul caso è il procuratore di Treviso

Fleximan: il “giustiziere” degli autovelox è sostenuto sui social, apologia di reato?

Il fenomeno di Fleximan, l’autoproclamato giustiziere degli autovelox, sta sollevando un’onda di approvazione senza precedenti sulle piattaforme social, suscitando al contempo preoccupazioni legali. Marco Martani, procuratore di Treviso, evidenzia il potenziale rischio che questa approvazione collettiva sfoci nell’apologia di reato, commentando le azioni di colui che è stato ribattezzato Fleximan a causa della sua tecnica di abbattimento degli autovelox, che consiste nel tagliarli alla base con un flessibile.

La vicenda di Fleximan si colloca in un contesto ampio, che vede da una parte amministratori locali in allarme per i danni materiali e le implicazioni legali, e dall’altra numerosi automobilisti, esasperati da quello che percepiscono come un utilizzo eccessivo e punitivo degli autovelox, spesso ritenuti più uno strumento di raccolta fondi comunale che di sicurezza stradale. Sui social network, il sostegno a Fleximan è palpabile: molti utenti lo osannano come un eroe, un giustiziere che agisce in nome di un senso di giustizia stradale popolare.

Il sostegno pubblico a Fleximan preoccupa

La Procura di Treviso ha classificato l’ultimo atto di Fleximan, verificatosi a Riese Pio X, come “danneggiamento aggravato”. Attualmente, è in corso un’indagine per identificare gli autori di tale gesto. Tuttavia, l’attenzione si sta spostando anche verso coloro che, soprattutto su Facebook, hanno manifestato apertamente il loro sostegno. La magistratura sta considerando l’ipotesi che tali manifestazioni di approvazione possano costituire una forma di “difesa o esaltazione di fatti o comportamenti illeciti”, un’azione punita dal codice penale.

Non solo Treviso

La vicenda di Fleximan non si limita alla provincia di Treviso. Un episodio simile è stato segnalato anche nella provincia di Padova, lungo la strada regionale 10, nel territorio del Comune di Carceri. Questo crescente modello di comportamento sta sollevando interrogativi fondamentali sul confine tra l’espressione di dissenso civile e l’atto di vandalismo, tra la ricerca di giustizia e la violazione della legge.

Il caso di Fleximan rappresenta non solo un confronto tra legalità e percezione di giustizia popolare ma solleva anche una riflessione più ampia sulla natura del sostegno pubblico e sulla sua potenziale interpretazione legale. Tra approvazione social e attenzione delle autorità, la figura di Fleximan resta avvolta in una nuvola di controversia, simbolo di un disagio diffuso e di una sfida per il sistema legale.

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