Ford C-Max e l’abitacolo a prova di cioccolato

Tantissimi e sorprendenti test per affrontare la vita di tutti i giorni

La Ford C-Max, così come numerosissime altre auto che vediamo ogni giorno, è sottoposta a diversi test non solo per garantirne la sicurezza, ma anche per essere sicuri che possa affrontare senza problemi qualsiasi inconveniente che la nostra vita quotidiana ci pone davanti. Dal cioccolato alle pallonate, dalle chiavi sulla carrozzeria alle piastre per capelli
Ford C-Max e l’abitacolo a prova di cioccolato

In tanti anni che ci occupiamo di auto ci siamo imbattuti in numerosissimi test che le case utilizzano per mettere alla prova le loro vetture. Con il passare degli anni il pubblico è divenuto giustamente sempre più esigente e raffinato e le nostre vetture si sono dovute confrontare con una lunghissima serie di situazioni che prima o non venivano considerate oppure rimanevano marginali. Tra le tante, Ford ha sempre voluto mettere alla prova le sue auto con materiali e situazioni a dir poco bizzarre, che però alla luce dei fatti rappresentano davvero la nostra quotidianità. Le sellerie della C-Max, ad esempio, sono state maltrattate anche con le malefiche e fastidiosissime macchie di cioccolato, così buono da mangiare, ma così difficile da lavare via. Non solo: ci sono anche bruciature da piastre per i capelli (esistono modelli portatili), solventi, smalti, fango, spray insetticida, fibbie e scarpe. Nulla viene lasciato al caso.

A volte, durante i test, ci trasformiamo in investigatori per analizzare a fondo gli effetti dei test sui materiali e per studiare come evitare o ridurre i danni – ha spiegato Robert Luetzeler, responsabile ingegneria dei materiali di Ford – Per essere efficaci, i test non devono solo essere quanto più simili alle condizioni di utilizzo reale, ma devono anche seguire l’evoluzione delle abitudini nella società che cambia”.

La Ford C-Max è stata debitamente “maltrattata” per testarne la resistenza non alle intemperie o ai disastri, ma al semplice impatto con la nostra quotidianità. Molte superfici, ad esempio, sono colpite fino a 600 volte con una sorta di mazza ferrata (tipo quella medievale, per intenderci) per verificare la resistenza alle borchie dei vestiti, i rivetti dei jeans e simili. L’usura del tempo, invece, viene verificata attraverso un macchinario che simula lo strofinamento di vestiti e scarpe per un totale di 60.000 volte nello spazio di 17 ore. Le plastiche, invece, sono colpite da un pallone di gomma pesante circa 10 volte uno normale da calcio e con temperature fino a -30°. Il test della luce solare, infine, prevede un’illuminazione continua e senza interruzione per 156 giorni dei materiali, il che corrisponde a circa 5 anni di esposizione nel luogo più luminoso della terra.

Qui nei laboratori Ford siamo in tanti a essere anche genitori, quindi siamo consapevoli di cosa significhi avere bambini in auto, e quali sfide comporti realizzare un’auto che sia a prova di famiglia – ha continuato Luetzeler – Che si tratti di scalciare sui pannelli delle porte, salire a bordo con le scarpe sporche di fango dopo il calcetto, o poggiare sui sedili zaini con velcro e fibbie, il nostro compito è simulare quanto più fedelmente possibile tutti gli scenari possibili per assicurare che le nostre auto siano in grado di resistere a qualsiasi trattamento”.

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