Ford-Gruppo PSA: stop alla collaborazione per i diesel di grossa taglia

Continua la cooperazione per i motori compatti

Dopo dodici anni e oltre venti milioni di motori prodotti, Gruppo PSA e Ford hanno deciso di non produrre più insieme i propulsori diesel di cilindrata uguale o superiore a 2.0 litri. Continueranno, invece, a collaborare per i motori compatti con cilindrata compresa tra 1.4 e 1.6 litri
Ford-Gruppo PSA: stop alla collaborazione per i diesel di grossa taglia

Da dodici anni a questa parte Ford e Gruppo PSA collaborano tra loro per la progettazione e la produzione di motori diesel che entrambe le società utilizzano: in questo lungo periodo sono stati realizzati oltre venti milioni di propulsori. La cooperazione tra le due aziende si scinde in due tronconi: da una parte un accordo per concepire motori di dimensioni contenute, con cilindrate comprese tra 1,4 litri e 1,6 litri, dall’altra un rapporto che prevede la realizzazione di motorizzazioni più grandi, con cilindrata uguale e superiore a 2,0 litri. Quest’ultima oggi cessa di esistere: Gruppo PSA e Ford hanno deciso di terminare la collaborazione per i propulsori di maggiori dimensioni e di viaggiare ognuno sulla propria strada.

Un divorzio consensuale, che mantiene i due costruttori in ottimi rapporti (non è una frase fatta, dato che comunque Ford e Gruppo PSA proseguiranno la collaborazione per quanto riguarda i propulsori diesel più compatti, che in questo momento sta lavorando molto per la riduzione dei consumi e delle emissioni, al fine di raggiungere la classificazione Euro 6) e che – lo specifica un portavoce di Peugeot – non ha nulla a che vedere con il recente accordo che ha legato Gruppo PSA a General Motors in maniera piuttosto profonda.

Non sappiamo quali siano le motivazioni che hanno spinto le due società a spezzare questa particolare partnership che li legava. Possiamo soltanto dire che da oggi in poi Ford e Gruppo PSA svilupperanno singolarmente una propria gamma di motori diesel di cilindrata uguale e superiore a 2,0 litri (è questa è la parte più interessante, perché potrebbe portare alla nascita di motori con caratteristiche nuove e particolari). Ovviamente, però, prima di arrivare a questo punto sarà necessario smaltire le scorte di magazzino e lasciar passare il tempo indispensabile per la progettazione di nuovi propulsori.

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