Ford sulla sicurezza: disattenzione e alcool i peggiori avversari dei giovani durante la guida [VIDEO]
Il periodo più delicato è l'estate
L’incidente stradale continua ad essere la prima causa di morte di tanti giovani, legata a fattori come ad esempio la disattenzione e anche l’assunzione di alcolici. Uno studio richiesto da Ford ed effettuato a giugno, tramite interviste a 6.500 giovani tra i 18 e i 24 anni in diversi Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna), ha segnalato in base alle risposte che: “il 57% ha dichiarato di aver più volte superato i limiti di velocità consentiti, il 43% di aver inviato messaggi di testo e il 36% di aver effettuato telefonate mentre era alla guida, il 16% di aver guidato senza allacciare le cinture di sicurezza, il 15% di essersi scattato un selfie e il 13% di essersi messo al volante dopo aver assunto alcoolici.”
Tra gli aspetti interessanti evidenziati nel report rilasciato dalla casa, il 41% degli intervistati ha indicato di mostrare un “atteggiamento meno responsabile in presenza di amici”, mentre il 57% è “più attento alla presenza dei propri genitori o parenti”. Dati che hanno invitato l’ovale Blu a diffondere un filmato ironico con protagonisti i “Blown Up”, cioè degli adulti gonfiabili, pensati per essere un efficace deterrente in caso di atteggiamenti poco opportuni mentre si guida, che proponiamo di seguito:
Video: Ford Italia
L’indagine ha messo in evidenza, poi, che i maschi hanno la tendenza ad avere un comportamento più avvezzo al rischio e all’alta velocità, oltre alla guida distratta condizionata anche dall’assunzione di sostanze stupefacenti o alcool. Spesso, in base alle statistiche, sono proprio i giovani ad essere coinvolti in incidenti mortali.
Osservando poi la realtà italiana, i giovani del Bel Paese tendono a usare e maneggiare abbastanza il telefono, durante la guida, anche se i ragazzi francesi risultano primatisti “nella propensione a consultare il feed del proprio profilo social” mentre si muovono in auto. Tra gli altri aspetti emersi dall’indagine, i tedeschi pare abbiano un comportamento “meno responsabile rispetto ai rischi connessi alla velocità”, i ragazzi britannici siano dotati di “un’interesse particolare” per i pedoni, infine gli spagnoli hanno la tendenza a distrarsi facilmente quando sono in giro con amici.
Il periodo più sensibile risulta l’estate. Durante i mesi caldi i giovani si spostano con maggiore frequenza e facilità, e in questo caso “il 68% dei giovani ha un approccio alla guida meno responsabile”, secondo la ricerca effettuata da Ford.
Tra i dati affiorati: “il 45% guiderebbe una macchina sovraccarica di passeggeri, il 25% accetterebbe un passaggio anche da chi ha assunto alcolici e il 24% guiderebbe anche dopo vari drink.” Una percentuale del 93% considera, in ogni modo, di “aver ottime capacità di guida”, anche se il 54% ha anche indicato di essere stato imprudente qualche volta. Un fattore legato anche al 41% di essi che considera come “ci siano spesso buone ragioni per assumersi rischi durante la guida”. Dall’indagine è emerso anche che: “il 26% ha già avuto un incidente stradale e il 20% è stato sottoposto a controlli dalle forze dell’ordine” mentre era per strada.
In funzione di questo, Ford ha creato il programma Driving Skills For Life, attivo da 13 anni negli Stati Uniti e da quatto anni in Europa, che promuove corsi gratuiti di guida responsabile in diversi Paesi del vecchio continente, compresa l’Italia, indirizzati proprio ai giovani dai 18 ai 24 anni.
In base alle statistiche internazionali, il rischio di incidente stradale mortale per i giovani europei risulta due volte maggiore (World Health Organisation Global Status Report On Road Safety 2015).
I valori toccano un vertice del 21% di vittime stradali per incidente tra i giovani, se si considera il periodo estivo, considerando che i soggetti tra i 18 e i 24 anni risultano l’8% dell’intera popolazione del Vecchio Continente (European Road Safety Observatory). Tra il 2004 e il 2013, sempre secondo le statistiche dell’Osservatorio, una guida irresponsabile ha comportato la morte di oltre 62.000 giovani sulle arterie europee. Tra gli aspetti che condizionano gli incidenti tra i giovani emergono in particolare, oltre alla distrazione: stress, assunzione di stupefacenti e perfino scarsa conoscenza delle strade percorse.
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