#FORUMAutoMotive 2025 | Valentina Borgogni: “La sicurezza stradale riguarda tutti noi” [INTERVISTA VIDEO]
L'impegno in prima linea dell'Associazione Gabriele Borgogni per rendere le strade più sicure
All’edizione del decennale di #FORUMAutoMotive, che si è tenuta nei giorni scorsi, grande attenzione è stata riservata al tema della sicurezza stradale, argomento sul quale ha fornito il proprio contributo anche Valentina Borgogni, presidente dell’Associazione Gabriele Borgogni.
L’associazione, nata in seguito all’omicidio di Gabriele Borgogni, fratello di Valentina, avvenuto a Firenze per mano di un uomo che guidava in stato d’ebbrezza e che è passato col semaforo rosso, si occupa di sicurezza stradale da tutti i punti di vista.
Sensibilizzazione ed educazione stradale
“Con l’associazione – spiega Valentina Borgogni – facciamo tantissima sensibilizzazione, educazione stradale nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nei luoghi di di ritrovo, quali per esempio quello sportivo, ma diamo anche un aiuto, sia economico sia di supporto psicologico, ai familiari nel momento in cui accade purtroppo un sinistro mortale o molto grave”.
Supporto economico e psicologico
Sulle iniziative e sulle azioni messe in atto dall’associazione, Borgogni afferma: “Abbiamo messo in atto una collaborazione con le istituzioni a livello nazionale relativamente all’ultima redazione del Codice della Strada, ma anche per quelle che verranno in seguito, perché il mondo della sicurezza stradale è in continua evoluzione. C’è poi una collaborazione anche con le forze dell’ordine, e poi il nostro progetto “Mai più soli”, relativo al supporto psicologico in emergenza nel momento in cui accade l’incidente mortale con dei protocolli d’intesa con i vari comuni italiani”.
Le testimonianze dirette per smuovere le coscienze
Parlando poi degli strumenti ritenuti più efficaci per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza stradale, Borgogni dice: “Il racconto delle persone che sono state vittima di sinistri stradali, sia essi familiari sia persone direttamente coinvolte che poi hanno avuto anche una disabilità importante, può far cambiare idea alle persone sul fatto che non succede solo a qualcun altro che non conosciamo, ma che può capitare a tutti noi, perché purtroppo gli oltre 3.000 morti e 224.000 feriti gravi ne sono una testimonianza oggettiva. A questo si aggiunge anche una collaborazione al miglioramento delle regole delle strada e dei sistemi di sicurezza e di controllo”.
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