Fusilli: “Corretto tenere l’obiettivo 2035, ma c’è un eccesso di severità”

L'ad Renault Italia: "L'Europa rischia di finire come vaso di coccio"

Fusilli: “Corretto tenere l’obiettivo 2035, ma c’è un eccesso di severità”

La transizione ecologica ed il passaggio all’elettrico restano i temi chiave nel settore automotive, in questo periodo storico. Il bando alle auto endotermiche nel 2035, la questione multe alle case auto e la difesa dei posti di lavoro sono gli elementi in discussione e Raffaele Fusilli, ad di Renault Italia, ha spiegato il suo punto di vista.

”Giusto fare ogni sforzo possibile, ma…”

Il punto di partenza è la riduzione della CO2 a livello globale e, secondo il dirigente del marchio francese, “non ci sono dubbi, è giusto fare ogni sforzo possibile per ridurre le emissioni di anidride carbonica”, in cui, “naturalmente noi produttori di automobili siamo in prima linea in questa battaglia”. Tuttavia, quanto è la CO2 emessa dalle auto? Secondo gli studi di IEA ed EEA, “le auto e i van, dunque, sono responsabili di circa il 10 per cento delle emissioni globali di CO2”.

Le normative, però, sono soprattutto europee e le emissioni totali in UE sono circa 3,1 miliardi di tonnellate di gas a effetto serra, di cui circa 2,5 miliardi di tonnellate di CO2. “Una cifra tutto sommato modesta se confrontata alle emissioni di Cina (12 miliardi di tonnellate) e Stati Uniti (4,9 miliardi). E in continuo calo”. Le auto in Europa “pesano per il 13%” e, dunque, “il totale delle automobili in circolazione in Europa emettono poco più dell’1% delle emissioni mondiali di CO2”.

I posti di lavoro e il futuro

L’industria dell’auto fornisce “posti di lavoro diretti e indiretti per 13 milioni di europei” ed è stato fatto un lavoro importante sulle emissioni, tanto che “le auto nuove ne emettono mediamente il 28% in meno rispetto al 2019”. Un passo avanti importante già fatto e, secondo Fusilli, “dobbiamo proseguire su questa strada – ha proseguito su Linkedin – e non penso che sia corretto mettere in discussione l’obiettivo di arrivare ad offrire nel 2035, in Europa, solo veicoli nuovi ad emissioni zero”.

Tuttavia, “mi chiedo però se non ci sia un eccesso di severità verso il settore, regole sempre più severe e costose invece che sostegno in un momento di transizione così delicato”. L’UE è intervenuta sulle multe, ammorbidendo i tempi, però “rischia di finire come un vaso di coccio tra grandi potenze aggressive. La sua industria più importante, responsabile dell’1% di emissione di CO2 del pianeta, è in piena trasformazione e subisce una concorrenza senza precedenti”.

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