Stop benzina e diesel dal 2035, slitta ancora il voto al Consiglio Ue: pesa il “no” dell’Italia e di altri governi

Cresce il fronte dello scetticismo, vertice rinviato a data da destinarsi

Stop benzina e diesel dal 2035, slitta ancora il voto al Consiglio Ue: pesa il “no” dell’Italia e di altri governi

Dopo il primo rinvio al 3 marzo ed il successivo al 7 marzo, slitta nuovamente, questa volta a data da destinarsi, la votazione del Consiglio Ue sul divieto di vendita, a partire dal 2035, della auto a benzina e diesel. Il voto del Consiglio Ue, passaggio decisivo per il via libera al regolamento approvato nelle scorse settimane dal Parlamento europeo, è stato dunque sospeso.

La comunicazione del nuovo rinvio è stata data poco fa da Daniel Homberg, portavoce del Comitato dei rappresentati permanenti degli Stati membri presso l’Ue, che si è riunito oggi a Bruxelles. “Il Coreper – ha scritto Homberg in un tweet – ha deciso di posticipare la decisione sulle emissioni delle automobili dal 7 marzo a un vertice successivo del Consiglio”.

Il fermo “no” dell’Italia e i dubbi della Germania

Un rinvio a data da destinarsi che un ulteriore segnale di come negli ultimi giorni le carte in tavola siano cambiate, soprattutto dal momento in cui, alla vigilia del vertice, alcuni Paesi, tra cui l’Italia, hanno anticipato il voto contrario all’approvazione del provvedimento. Il “no” del governo italiano ribadito dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin si è aggiunto a quello di Polonia e Bulgaria.

Un fronte di Paesi scettici che si è poi ulteriormente allargato alla Germania che, seppur con una posizione più morbida a quella italiana, non nasconde i malumori chiedendo a Bruxelles l’introduzione di alcune modifiche al regolamento, in riferimento all’utilizzo dei carburanti sintetici, prima della sua approvazione. Insomma quello che sembrava quasi un passaggio formale per l’ok definitivo al bando dei motori endotermici in realtà ha fatto emergere un diffuso scetticismo che rimette in discussione la misura e che potrebbe arrivare ad un livello tale da avere la forza di bloccare il provvedimento. Motivo per il quale a Bruxelles si è deciso di prendere tempo.

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