Gamma Lotus 2025: la prova completa in pista [FOTO]
Ecco le nostre sensazioni al volante dei nuovi modelli elettrici e termici della storica casa inglese
I tempi cambiano e insieme ad essi cambiano le persone e le cose. Lotus sta affrontando una rivoluzione epocale nell’offerta dei propri prodotti ed oggi ha in gamma due veicoli full electric, il suv Eletre e la granturismo Emeya, oltre ad Emira che è mossa dal motore termico. Quest’ultima rappresenta la congiunzione tra le classiche sportive Lotus leggere e prestazionali, ma essenziali nel comfort, ed i nuovi modelli Eletre ed Emeya. Qui siamo su un altro livello di comodità e praticità d’uso, anche se dimensioni e massa sono lì a fare da contraltare alle prestazioni pure. Dicevamo quindi che i tempi cambiano e Lotus si adegua proponendo due veicoli sicuramente più adatti all’oggi ma comunque molto focalizzati sulla guida e sulle sensazioni che questa sa trasmettere.
Iniziamo con Emeya, la Hyper-GT di Lotus. Qui abbiamo a disposizione 603 cavalli di potenza massima, che permettono di raggiungere i 100 km/h in 4,15 secondi ed una aereodinamica attiva studiata per garantire stabilità alle alte velocità. La distribuzione dei pesi è 50/50, con la massa quindi equamente distribuita sui due assi. Parlando di massa qui si superano i 2500 chilogrammi con un corpo vettura che supera i 5 metri di lunghezza. Questi sono numeri sicuramente elevati ma che non vanno a ridurre l’intensità dell’esperienza di guida, a detta dei tecnici Lotus, e allora non ci resta che andare in pista per provare Lotus Emeya.
Emeya
In circuito possiamo valutare dinamicamente Emeya, e possiamo affermare che il comportamento dell’auto è molto dinamico e piuttosto coinvolgente. Lo sterzo è preciso e permette di impostare le traiettorie correttamente ed il sottosterzo emerge solo quando si va a chiedere tutto agli pneumatici anteriori, che altrimenti assicurano sempre un appoggio sicuro anche ad andature davvero elevate. L’accelerazione è notevole e fa guadagnare velocità all’auto in maniera rapida e continua anche sul filo dei 200 km/h. Chiaramente tutta l’energia cinetica accumulata va poi smaltita nel momento della frenata dove l’impianto, ben modulabile e dal pedale piuttosto corposo, rallenta l’auto in maniera efficace ma l’uso in pista lo porta al limite piuttosto presto.
Eletre
Cambiamo auto e saliamo adesso su quello che Lotus definisce Hyper-SUV, ovvero Eletre. La piattaforma di base è condivisa con Emeya ma qui abbiamo la potenza che sale a ben 900(!) cavalli, e affondando il “gas” l’accelerazione è davvero impetuosa e fa letteralmente volare gli oltre 2500 kg di massa di questa vettura. Anche qui la dinamica di guida è buona, con uno sterzo preciso e comunicativo ed un assetto che limita rollio e beccheggio anche nelle percorrenze più impegnative. I sedili dal taglio sportivo accolgono e trattengono bene il corpo di pilota e passeggero, fornendo il giusto supporto nella guida più sportiva, che in pista raggiunge livelli di accelerazione e velocità impensabili su strade aperte. Le sensazioni al volante sono molto positive considerando non solo la massa ma anche le dimensioni di questa auto che misura oltre 5 metri di lunghezza, permettendo andature assolutamente non ripetibili su strade aperte al traffico. Anche qui l’impianto frenante con dischi in acciaio è l’unico anello debole nella guida al limite, dove raggiunge temperature davvero importanti che consigliano di frenare in modo meno aggressivo. Molto elevato poi il comfort anche ad altissime velocità.
Emira
Qui si torna più vicini al modo Lotus di intendere l’auto, quindi massa e dimensioni contenute, altezza da terra ridotta e motore termico centrale posteriore. L’unità presente sul modello in prova è il 4 cilindri 2 litri turbo fornito da AMG ed in grado di generare ben 406 cavalli di potenza massima e 480 Nm di coppia. La trasmissione è a doppia frizione ad 8 rapporti. Le prestazioni dichiarate sono 291 km/h di velocità massima e 4 secondi per passare da zero a cento chilometri orari. Anche le dimensioni sono molto più contenute con una lunghezza di 4,41 metri ed un peso di 1457 kg. Chiaramente l’abitacolo è raccolto ed anche l’accesso a bordo richiede qualche contorsione in più rispetto agli altri due modelli appena provati. Una volta in pista si apprezza però la grande maneggevolezza e sensibilità ai comandi dell’auto, con uno sterzo molto comunicativo e preciso a cui fanno seguito reazioni molto rapide del corpo vettura. Con Emira si può spingere davvero forte, assecondati da un assetto ed una tenuta di strada che accetterebbero sicuramente anche potenze maggiori degli oltre 400 cavalli a disposizione. Eccellente la motricità, con un retrotreno sempre ben ancorato a terra ed in grado di trasmettere tutta la coppia a disposizione senza perdite di aderenza o interventi del controllo di trazione. Anche la frenata è potente e resiste anche alle decelerazioni più intense senza problemi.
Per la seconda parte delle prova ci spostiamo in strada con Emeya. Qui si può apprezzare la grande silenziosità dell’auto e l’accelerazione potente ed istantanea, che se in pista era notevole in strada diventa impressionante, permettendo sorpassi praticamente istantanei. Comfort e potenza permettono di viaggiare ad andature anche molto elevate senza il minimo sforzo, cullati dalla musica dell’impianto audio KEF da oltre 1000 watt di potenza massima. L’andatura è poi sempre molto composta senza essere rigida, solo le sconnessioni molto secche filtrano nell’abitacolo. Al centro della plancia e correttamente posizionato per non ostacolare la visuale di chi guida troviamo lo schermo touch OLED da 15,1 pollici che gestisce tutte le funzioni dell’auto comprese le bocchette di ventilazione. Questa soluzione rimane sempre troppo estrema in quanto per ogni cosa è necessario agire appunto sullo schermo e distogliere lo sguardo dalla strada, oltre al fatto che dopo aver utilizzato lo schermo per variare un qualsiasi parametro dell’auto è necessario selezionare manualmente la schermata relativa ad Apple CarPlay e ritornare alla navigazione.
Durante la nostra prova su strada abbiamo guidato anche Emira. Dalla pista alla strada i ruoli di Emeya ed Emira si invertono, con quest’ultima che mantiene la sua agilità e prontezza ma richiede nella guida qualche attenzione in più, con le ruote anteriori che seguono ogni piccolo avvallamento del manto stradale. Chiaramente anche la sensazione di spazio a bordo è molto differente anche se il comfort generale è piuttosto buono. Sempre molto elevate la prestazioni anche se la motorizzazione elettrica di Emeya ha la prontezza e l’impeto tipici dei motori ad elettroni, che manca un po’ al 2 litri turbo di Emira, che invece gioca il jolly del sound. Viaggiando infatti con il finestrino abbassato si sentono i sibili ed i rilasci del turbo che respira dalla presa d’aria che dista pochi centimetri dalle orecchie di chi guida, e possiamo garantirvi che è un sound davvero piacevole!
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