Gelpi, usare la fiscalità per incentivare le tecnologie ecologiche

Enrico Gelpi, presidente dell’ACI, è intervenuto a Milano al convegno organizzato per il trentennale della rivista Energia, e nell’occasione ha rilasciato una serie di dichiarazioni e di affermazioni circa l’argomento energetico applicato al campo dell’automotive. «I sistemi di trasporto devono svilupparsi nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza, con costi accessibili per imprese e cittadini. Una politica della mobilità sostenibile e moderna richiede pertanto un approccio integrato che consideri tutte le modalità di trasporto, i carburanti, i veicoli, le applicazioni telematiche, la gestione della domanda e la sensibilizzazione e informazione dei consumatori.»
«Il trasporto stradale – ha sottolineato il presidente dell’ACI – è uno dei comparti su cui si è maggiormente concentrata l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. Occorre sfatare il luogo comune che l’uso dell’auto sia la causa di tutti i mali, così come ritenuto frequentemente dagli amministratori locali. Rappresenta piuttosto l’effetto di una inefficace politica della mobilità che non ha saputo rispondere in modo adeguato alla crescente domanda. In tale ottica, rimane ancora critica la situazione del trasporto pubblico locale, sia per le mancate liberalizzazioni, sia per l’incertezza normativa, sia per le inadeguate risorse finanziarie.»
«La fiscalità può essere usata – ha indicato Gelpi – come leva per facilitare l’introduzione di tecnologie che consentono di ridurre i consumi di carburante e le emissioni inquinanti degli autoveicoli, differenziando gli oneri sulla base dell’efficienza energetica e del livello di emissioni. È inoltre matura una riforma dei tributi che gravano sui veicoli, rimodulati secondo i principi chi usa paga e chi inquina paga. Si realizzerebbe così un sistema più equo, con il bollo auto che torna ad essere una tassa di circolazione da pagare per i chilometri percorsi.»
«A livello mondiale – ha concluso Gelpi – sarebbe possibile un risparmio medio del 50% di carburante entro il 2050, per un totale di 6 miliardi di barili di petrolio in meno ogni anno. Se anche i chilometri percorsi raddoppiassero, avremmo comunque un consistente abbattimento delle emissioni di CO2.»
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