Il termico non è morto per Porsche! Ecco il nuovo brevetto per il motore a combustione
Il futuro dei motori a combustione: la scommessa di Porsche
Il colosso automobilistico tedesco ha recentemente registrato un brevetto presso l’Ufficio brevetti statunitense che potrebbe segnare una svolta epocale nella tecnologia dei propulsori convenzionali.
L’invenzione in questione è un motore a sei tempi, una deviazione audace dal tradizionale ciclo a quattro tempi che ha dominato l’industria per oltre cento anni. Mentre il motore standard opera su quattro fasi – aspirazione, compressione, espansione e scarico – il nuovo concetto Porsche introduce due fasi aggiuntive, creando quello che gli esperti definiscono “sei movimenti distinti, suddivisibili in due sequenze da tre tempi ciascuna”.
Il ciclo innovativo
Il ciclo innovativo si svolgerebbe nel seguente ordine: aspirazione-compressione-potenza, seguito da compressione-potenza-scarico. Questa configurazione promette di ottimizzare sia la potenza che l’efficienza del motore, massimizzando l’utilizzo del carburante.
Un albero motore rivoluzionario
Al centro di questa rivoluzione c’è un albero motore di concezione totalmente nuova. Questo componente cruciale ruota su un anello dotato di due cerchi concentrici, alterando il fulcro di rotazione. Ciò permette di modulare la corsa del pistone, abbassando leggermente il punto morto inferiore per le fasi supplementari e, conseguentemente, variando il rapporto di compressione. Una caratteristica senza precedenti di questo design è la presenza di due punti morti superiori e inferiori, una novità assoluta nel panorama dei motori a combustione.
Le implicazioni di questa tecnologia sono considerevoli. In un propulsore convenzionale, solo una corsa su quattro genera effettivamente potenza. Il sistema Porsche promette di migliorare questa proporzione a una corsa su tre, garantendo inoltre una combustione più efficiente della miscela aria-carburante.
Sfide dell’innovazione
Tuttavia, come ogni innovazione di frontiera, anche questa presenta delle sfide. L’incremento della complessità meccanica potrebbe tradursi in costi di produzione più elevati e potenziali problematiche di affidabilità. Resta da verificare se i vantaggi in termini di prestazioni ed efficienza saranno sufficienti a giustificare l’implementazione su vasta scala di questa tecnologia.
È doveroso precisare che, come molti brevetti, questo progetto potrebbe non raggiungere mai la fase di produzione in serie. Ciononostante, la sua esistenza è rilevante per due motivi: in primis, dimostra che c’è ancora margine di innovazione nei motori a combustione; in secundis, sottolinea l’impegno di Porsche nella ricerca di soluzioni per prolungare la vita di questa tecnologia nell’era della mobilità elettrica.
Il capitolo del motore a combustione interna
In un momento in cui numerosi costruttori stanno abbandonando lo sviluppo dei motori termici, Porsche dimostra che il capitolo del motore a combustione interna potrebbe non essere ancora concluso. Solo il futuro ci dirà se questo audace esperimento a sei tempi segnerà l’inizio di una nuova era per l’automobile o rimarrà una curiosa nota a margine nella storia dell’ingegneria automobilistica.
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