Indagine UE sul dumping delle auto elettriche cinesi: implicazioni e risultati attesi

Sussidi alla Cina e concorrenza sleale: continua l’indagine sulle auto elettriche

Indagine UE sul dumping delle auto elettriche cinesi: implicazioni e risultati attesi

L’Unione Europea ha avviato un’indagine sui sussidi che la Cina fornisce ai suoi produttori di automobili elettriche. Questi sussidi, secondo la UE, sarebbero una forma di aiuto di Stato, che permetterebbe alle aziende cinesi di vendere i loro veicoli a prezzi molto competitivi sui mercati internazionali, danneggiando la concorrenza. Il presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen aveva anticipato questa mossa nel suo discorso pre-elettorale per le elezioni europee. L’indagine durerà 13 mesi, ma potrebbe portare a misure antidumping già dopo 9 mesi. Nel frattempo, gli ispettori della UE, secondo alcune fonti sentite dalla Reuters, sono arrivati in Cina, dove hanno visitato le sedi e gli uffici di tre grandi produttori: BYD, Geely e SAIC.

Le autorità europee verificheranno la correttezza delle informazioni fornite dai produttori cinesi in risposta alle accuse di vendere le loro vetture a prezzi inferiori ai costi di produzione. L’inchiesta non riguarderà le aziende occidentali che hanno stabilimenti in Cina, come Tesla, BMW e Renault. Una fonte anonima ha rivelato alla Reuters che le ispezioni sul campo sono iniziate nei giorni scorsi e si concluderanno a fine febbraio. L’Unione Europea dovrebbe comunicare i risultati dell’inchiesta entro la prima settimana di aprile.

Indagine UE sul dumping delle auto elettriche cinesi: implicazioni e risultati attesi

L’accusa è che il governo cinese sostenga i suoi produttori con sussidi che permettono loro di vendere le auto a prezzi molto inferiori a quelli del mercato interno o addirittura in perdita, per eliminare la concorrenza degli altri paesi. Si tratta di una pratica illegale che danneggia i produttori europei e distorce il mercato. Se l’indagine della UE confermerà il sospetto di dumping, l’Unione potrebbe imporre dei dazi sulle auto cinesi importate in Europa, fino al 27% del loro valore. Si tratterebbe della stessa misura adottata dagli USA per proteggere il loro mercato dalle auto elettriche cinesi.

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