Inquinamento dell’aria: in inverno metà delle emissioni arriva da stufe e caldaie
Un nuovo studio conferma il "peso inquinante" del riscaldamento domestico
Dopo il recente studio studio condotto dall’Istituto dei Tumori di Milano dal quale è emerso che una sigaretta inquina 15 volte di più di un’auto diesel Euro 3, un ulteriore conferma di quanto sia sbagliato considerare le automobili a combustione termica come causa principale dell’inquinamento dell’aria arriva da un’altra ricerca, dal titolo “Dove c’è fuoco c’è fumo, le emissioni del riscaldamento domestico con legna“, svolta dall’European Environmental Bureau (EEB), la principale rete europea di organizzazioni ambientaliste insieme alla danese Green Transition.
Riscaldamento domestico che brucia legno e carbone
Lo studio dell’EBB conferma che le piccole stufe e le caldaie, ovvero le fonti di riscaldamento domestico a base di legno e carbone, emettono circa la metà di tutto il particolato fine (Pm2,5) e il nerofumo (la polvera nera prodotta prevalentemente dal carbonio) all’interno dell’Unione Europea.
Ci sono alternative praticabili meno inquinanti
Un problema, quello delle concentrazioni delle polveri sottili prodotte dal riscaldamento domestico, che tornerà a farsi ancora più presente nei prossimi mesi, con l’arrivo della stagione invernale. L’inquinante peggiore è dunque la combustione di legname domestico, i cui effetti sulla salute delle persone causano costi sanitari elevati. Nonostante l’evoluzione tecnologica abbia permetto oggi di avere moderne stufe e caldaie a legna che emettono meno particelle rispetto ai modelli precedenti, queste rimangono in ogni caso molto più inquinanti rispetto ad altri metodi di produzione di calore disponibili. Motivo per il quale sarebbe opportuno prendere in considerazione delle alternative se si vuole ridurre l’inquinamento atmosferico.
Sospendere l’uso della combustione di legno nelle case dei cittadini, utilizzare sistemi di isolamento termico più efficiente e mettere in pratica soluzioni di calore pulite (teleriscaldamento nelle città, pompe di calore fuori dai centri urbani) avrebbe, come sottolinea l’EEB nel suo studio, un evidente beneficio diffuso per l’ambiente e per la salute delle persone.
Inquina più una moderna stufa che un vecchio camion
Ribandendo il peso della emissioni domestiche sul livello d’inquinamento dell’aria, la ricerca dell’EEB spiega che una nuova stufa EcoDesign, che emette fino a 5 grammi di particelle fini per chilogrammi di legno, immette nell’aria una quantità di particolato 60 volte superiore a un vecchio camion del 2006 e di 750 volte di più di un camion del 2014. In pratica bruciando appena un chilogrammo di legno si inquinano 500.000 metri cubi di aria pulita fino a livello dell’attuale linea guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanita sulla qualità dell’aria per il particolato fine (10 µg/m3).
Seguici qui