Invictus TT 420: la prova della barca a motore da Genova [VIDEO]

Le sensazioni di Maurizio Bulleri alla guida del 12 metri

Invictus TT 420: la prova della barca a motore da Genova [VIDEO]

Salire su uno yacht Invictus significa entrare in un mondo un po’ speciale, dove stile e lusso si percepiscono maggiormente, rispetto ad altre imbarcazioni della stessa categoria: questo è Invictus TT 420. Ci sono cantieri che costruiscono barche con processi industrializzati, altri che producono pochi esemplari ma con cura artigianale e, a bordo di questo modello, si percepisce la stessa perfezione che contraddistingue l’abitacolo delle vetture più lussuose. Un Invictus, qualunque esso sia dal GT 280 al TT 460, ha un profilo inconfondibile. Con il brand Invictus, il designer Christian Grande ha dato una nuova ed esclusiva immagine alle imbarcazioni da 9 a 14 metri.

Le caratteristiche

Invictus TT 420

Il TT 420 misura 12 metri e 30 cm di lunghezza ed ha un baglio di 4 metri e 15 cm, quindi qualche centimetro di larghezza in più rispetto ad alcuni concorrenti, per avere una maggiore comodità senza compromettere le performance hanno utilizzato un trucco. Sotto la linea di galleggiamento, lo scafo è leggermente più stretto, non è l’ammiraglia, ma ha il medesimo stile e quasi la stessa funzionalità. La prua rovescia è un elemento architettonico comune a tutti gli Invictus, così come la modellazione dei fianchi più larghi a metà altezza, dove c’è il bottazzo. Tipica anche la lunga finestratura scura, dietro cui si nascondono oblò e strutture di vetroresina. È un modo per trasmettere sensazioni di bellezza e purezza, evitando di frammentare la fiancata con tanti diversi elementi.

La vista in pianta ci mostra la considerevole lunghezza dell’hard-top che, con la sua grandezza e le sue forme dolcemente arrotondate, caratterizza il modello e ne fa probabilmente il precursore di una nuova tendenza. Lo definirei una top XL, extra lungo. Solo le aree prendisole sono esposte, mentre il posto di pilotaggio, la zona cucina e la zona pranzo sono ombreggiate e, se volete riparare tutta la coperta da prua a poppa, usate dei teli tesi tra pali di carbonio e hard-top. Ora sappiamo che una sovrastruttura così grande influenza la dinamica della barca, ma l’hanno costruita interamente per infusione, con fibre di carbonio, quindi è leggerissima. Con lo scafo bianco è molto elegante, ma vengono proposte varie soluzioni cromatiche, accuratamente scelte per esaltare la bellezza del modello. C’è anche uno speciale raffinato Vogue bianco, così definito dal designer.

Invictus TT 420

Osservate queste sellerie. Il design, la forma, la qualità delle lavorazioni: non c’è di meglio e la stessa cura la ritroviamo ovunque, sui materassini del prendisole, nel rivestimento del volante, persino per i parabordi. Qui è tutto da ammirare. Ma c’è un’altra caratteristica che colpisce l’attenzione ed è la totale armonia di ogni elemento di coperta. Lo stesso disegno, le stesse inclinazioni, le stesse curvature: una sensazione forse difficile da trasferire attraverso il video, ma intensa qui a bordo. È molto comodo il living per 8 persone, con sedute grandi, due tavoli estendibili e ad altezza regolabile, per sdraiarsi al fresco dell’hard-top. Questa è la zona della barca che potete personalizzare maggiormente. Ovvio nella cucina c’è il lavandino, il frigo, la ismaker, le piastre induzione, ma da questa parte potete aggiungere quello che vi pare mobili, contenitori o addirittura sistemarvi le zattere di salvataggio. Qui c’è la spazio per quattro sedute, ma hanno preferito l’opulenza di tre poltrone larghe con braccioli sontuosi e tutte dotate di pedana.

Sono magnifiche le linee sinuose del pilone dell’hard-top e ancor più i dettagli: lo scudetto, la falsa griglia, le strisce led. Il tender a chiglia viene ricoverato nell’hangar, una rarità per questa misura. La plancetta bagno non è a tutto bagno, si ferma qui. Così abbiamo una zona fissa che la protegge dalle onde, dagli urti e che permette di installare le bitte, in posizione idonea. Il prendisole si estende a ribaltando gli schienali dei divani, che sono indipendenti, così c’è una maggiore libertà di azione. Tutte le barche hanno il prendisole a prua, ma questa quanto è comoda. Sottocoperta, i divani della dinette diventano due cuccette, semplicemente togliendo i cuscini. E, volendo, si possono unire in un letto matrimoniale. Verso poppa una cabina con due letti singoli, in murata gli spazi contenitori, in mezzo un grande comodino. A centro scafo su un lato un mobile attrezzato, in questo caso con un grande frigorifero, e di fronte il bagno, molto alto per questa categoria 196 cm come tutta la dinette.

La prova

Invictus TT 420

Davanti a me un grande cristallo, un parabrezza magnifico. La visuale è perfetta, i montanti non danno alcun fastidio ma la plancia chiara crea un po’ di riflesso, forse una colorazione più scura sarebbe più adatta. Non si vedono i tergicristalli, come sulle auto di alta gamma, ma ci sono. Il parabrezza integrato nell’hard-top ci offre una protezione ottimale. Dobbiamo infatti immaginare di navigare non soltanto in pieno giorno, ma magari anche di sera, quando fa fresco oppure in condizioni meteorologiche diverse da quelle attuali. E avere un riparo completo ci permette di continuare a navigare più a lungo e sempre nel massimo comfort. Ma dove possiamo andare con una barca come questa? Una risposta ce la danno i sistemi di propulsione di Volvo Penta con piedi poppieri DPI e i motori D4 o D6, rispettivamente da 320 o al massimo 440 cavalli. Insomma, con una simile motorizzazione e con uno scafo come questo, l’unico limite è il vostro tempo. Prendetevene tanto e andate a navigare.

In effetti, un altro limite ci sarebbe: lo stato del mare. Sì, ma questo vale per qualsiasi navigazione e per qualsiasi barca. Ho inserito l’autotrim entro in planata, alla velocità di appena 10 nodi con i motori sotto i 2000 giri minuto. Il golfo del Tigullio oggi è meraviglioso con questa luce, però c’è un po’ di onda, un po’ di onda lunga del mare dei giorni scorsi e un po’ di onda corta sollevata giusto dal vento. Venti nodi di velocità, i motori a 2.600 giri minuto, il consumo è intorno ai 4 litri per miglio. Questo significa che potremmo percorrere più di 300 miglia con il pieno di carburante. Quante ore volete navigare? Quattro ore al giorno? Due la mattina, due il pomeriggio? A 20 nodi, diventano 80 miglia. Immaginate quanta costa potrete vedere, fino a dove vi potrete spostare con questo Invictus TT 420.

Invictus TT 420

Proviamo ad aumentare il numero di giri motore e verifichiamo come cambiano le condizioni di navigazione. Velocità 25 nodi, motori 3.000 giri/minuto, siamo con la barca allestita nella maniera più completa. Pensate, abbiamo la plancetta immergibile, abbiamo lo stabilizzatore giroscopico, tre quarti di carburante. Insomma, è veramente pesante in questo momento, ma il consumo è di 4,3 litri per miglio. Quindi, se potessimo sfruttare l’intera capacità dei serbatoi, la nostra autonomia sarebbe di 280 miglia, qualcosa in più. Ma teniamoci da parte un po’ di riserva. Beh direi che, comunque, è un’autonomia sufficiente per navigare tanto. Su questa unità abbiamo i motori più potenti, i D6 da 440 cavalli: che velocità raggiunge? Giù la manetta e, permettetemi, via l’autotrim. Esce dall’acqua bene, solleva la prua e tocchiamo i 36 nodi. E quando, arrivati a destinazione ed entrate in porto, ricomponetevi. Perché con questo yacht, avrete addosso gli occhi di tutti.

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