La storia dei go-kart: dalle origini agli anni 2010/2020 [VIDEO]

Un viaggio nel tempo con i go-kart: l'evoluzione dei bolidi

La storia dei go-kart: dalle origini agli anni 2010/2020 [VIDEO]

Il team di Quadrant ha intrapreso un’avventura audace, un vero e proprio viaggio nel tempo per testare l’evoluzione dei go-kart, partendo dalle loro origini fino ai bolidi moderni. L’obiettivo era semplice: registrare il giro più veloce con ogni modello e scoprire quanto le prestazioni siano migliorate nel corso dei decenni.

Dagli albori

Il primo banco di prova è stato un go-kart degli anni ’50, un vero reperto storico. Con la sua struttura in metallo, i quattro pneumatici sottili e un motore da tosaerba, questo kart rappresentava gli albori di questa disciplina. La sicurezza, a quei tempi, sembrava un concetto secondario: tre pedali e una posizione di guida scomoda. L’esperienza è stata descritta come “terrificante“, con una velocità raggiungibile, comunque, importante e una tendenza del posteriore a sbandare. I freni? Praticamente inesistenti, con la sensazione di guidare su “pneumatici di cemento“. Il pilota, terrorizzato all’idea di possibili incidenti, ha ammesso di non aver mai superato il 30% dell’acceleratore e ha criticato le dimensioni eccessive del volante. L’esperienza è stata definita come “la più pericolosa” mai vissuta, un vero e proprio test di sopravvivenza.

La storia dei go-kart: dalle origini agli anni 2010

Anni 60

Il decennio successivo ha visto un’esplosione di popolarità per i go-kart in tutta Europa. I modelli degli anni ’60, come il Techn Kart del 1964, hanno segnato un notevole passo avanti. Il design era più confortevole e il volante più piccolo. La differenza si è sentita immediatamente: il kart “mordeva” l’asfalto e il go-kart era meno tendente al sovrasterzo e al sottosterzo. La guida, seppur difficile sul bagnato, è risultata “autentica” e meno pericolosa.

Anni 70

Con i go-kart degli anni ’70 si è assistito a un’altra svolta. Il Barl Tarter T3, con i suoi enormi pneumatici posteriori, ha offerto maggiore aderenza e supporto al pilota. Il volante si è ridotto ulteriormente, e il pilota ha provato sensazioni nuove, con una guida più aggressiva, dovuta alla maggiore aderenza del posteriore. Nonostante un leggero sottosterzo, il pilota-youtuber ha espresso maggiore fiducia nel mezzo, sentendosi “molto più a suo agio” rispetto ai kart precedenti.

La storia dei go-kart: dalle origini agli anni 2010

Anni 80

Gli anni ’80 hanno portato con sé l’introduzione dell’aerodinamica nei go-kart e l’aggiunta di un motore ancora più potente. I modelli di questo decennio presentavano una maggiore larghezza, pneumatici anteriori più grandi e un primo accenno di carrozzeria. L’aderenza dell’avantreno era notevole, ma il kart si è rivelato molto “aggressivo” e difficile da domare.

Anni 90

I go-kart degli anni ’90, come il Tony Kart del 1991, hanno iniziato a somigliare sempre di più ai modelli moderni. Con un design che offriva maggiore protezione, il pilota si è sentito come se stesse guidando una vera “macchina da corsa“. L’aderenza era straordinaria e la velocità sensibilmente superiore. Il sound del motore è stato descritto come meno giocattoloso e più somigliante a un’auto da corsa.

Anni 2000

La storia dei go-kart: dalle origini agli anni 2010

Il nuovo millennio ha visto l’arrivo dei go-kart degli anni 2000, come il Top Kart del 2002. Montando pneumatici slick più performanti, questo kart richiedeva grande rispetto e controllo da parte del pilota. La potenza era notevole, e le difficoltà non sono mancate a causa delle gomme lisce su una pista umida.

Anni 10

I go-kart degli anni 2010, in particolare il modello Cosmic del 2010, sono stati per il pilota un ritorno al passato, con un telaio familiare, ma con un motore diverso. Pur essendo più “calmo” rispetto ai modelli precedenti, il kart aveva comunque una guida impegnativa, con uno sterzo più rigido.

Oggi

Infine, il team di Quadrant è arrivato ai go-kart moderni, rappresentati dal Len Kart. Questo modello ha un aspetto raffinato, con elementi come la batteria, e una progettazione che sembra più complessa. L’aderenza è risultata “incredibile“, con freni potenti e una maggiore difficoltà nel curvare. La velocità di reazione del kart ha messo a dura prova il pilota, richiedendo grande concentrazione. L’esperienza è stata descritta come “intensa“.

Questo viaggio nel tempo ha evidenziato in modo tangibile come i go-kart si siano evoluti, passando da semplici telai con motori da tosaerba a macchine da corsa sofisticate e ad alte prestazioni.

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