L’asfalto che si ripara da solo, grazie all’intelligenza artificiale

Lo ha presentato Seipa, è attualmente in fase di test

L’asfalto che si ripara da solo, grazie all’intelligenza artificiale

Le buche e l’asfalto dissestato sono dei temi di primissimo piano in Italia, soprattutto all’interno delle città, dove gli utenti della strada devono spesso fare degli slalom per evitarle. Questo problema potrebbe essere presto risolto: Seipa ha presentato un nuovo tipo di asfalto intelligente, in grado di autoripararsi, grazie ad alcuni algoritmi legati all’intelligenza artificiale.

“Ci troviamo davanti a un salto tecnologico vero, tangibile e già testato sul campo – dichiarano i responsabili Seipa – Questa non è solo una nuova miscela d’asfalto: è una nuova mentalità. La manutenzione non è più un costo da rincorrere, ma un’intelligenza distribuita nei materiali. È una rivoluzione silenziosa, ma potentissima. E non è una visione lontana”.

Come funziona questo asfalto

Il progetto è stato sviluppato tra Regno Unito e Cile, con il supporto tecnologico di Google Cloud, ed ha dato vita a un bitume capace di autoripararsi in meno di un’ora, grazie a microcapsule rigenerative attivate da sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale. “Si tratta di un materiale che “sente” il danno, lo analizza e si rigenera – viene spiegato – Nessun intervento umano, nessun cantiere, nessun traffico deviato. Solo una strada che si prende cura di sé”.

Il progetto, per ora in fase di sperimentazione su tratti stradali selezionati, utilizza microcapsule riempite con agenti rigeneranti che si attivano non appena si forma una microfrattura. L’intelligenza artificiale ha il compito di monitorare in tempo reale l’intera superficie stradale, analizzare i dati raccolti da sensori integrati e innescare, quando serve, la risposta autoriparante. Se le sperimentazioni avranno successo, potrebbe essere davvero una rivoluzione.

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