Lotus: la produzione potrebbe trasferirsi in Cina
Determinanti le vendite e i costi
Dopo l’acquisizione da parte di Geely Automobile, la Lotus potrebbe spostare la produzione in Cina come parte dell’accordo stipulato col produttore di automobili cinese, che lo scorso maggio ha rilevato il 49,9% della Proton, proprietaria della casa britannica dal 1996, e il 51% del gruppo malese DRB-HICOM, detentore di Proton.
Li Shufu, CEO di Geely Automobile, ha dichiarato a Bloomberg che la priorità sia per Lotus che di Proton è rivolta al loro incremento nelle vendite, così come nuove tecnologie, tra cui l’elettrificazione. Nonostante il piano di risanamento attuato dal CEO Jean-Marc Gales, e il ritorno al profitto per la prima volta dopo 20 anni, l’ampio numero di vendite e il basso costo della produzione in Cina potrebbero essere determinanti per la realizzazione dei modelli britannici nello stato cinese.
“La profonda conoscenza regionale che guadagniamo da Proton e Lotus attraverso questa partnership di trasformazione, accoppiata alla nostra esperienza tecnologica e alla leadership nell’innovazione, apre la porta a Geely per diventare un importante costruttore nel mercato asiatico”, ha dichiarato Shufu. “Lavoreremo insieme per sfruttare al meglio i nostri rispettivi punti di forza”.
Alla fin fine, Geely ha già trasportato la produzione della Volvo S90 in Cina a partire dalla fine dello scorso anno, pur mantenendo la sede centrale a Göteborg, in Svezia. Lotus potrebbe subire le analoghe mosse del costruttore cinese, mantenendo però il quartier generale nel Regno Unito. Infine, in futuro, non è esclusa la realizzazione di un SUV.
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