L’UE vuole vietare la fibra di carbonio nelle auto: è pericolosa
L'UE ritiene la fibra di carbonio un materiale pericoloso e intende vietarlo
Una nuova proposta di bozza dell’UE potrebbe classificare la fibra di carbonio come materiale pericoloso per l’industria automobilistica. Questo materiale è ampiamente utilizzato nell’industria aeronautica e in molte altre applicazioni, come le pale delle turbine eoliche, le automobili e, in misura minore, le motociclette, grazie alla sua maggiore resistenza all’acciaio e alla maggiore leggerezza dell’alluminio. Sebbene sia più costosa di entrambe, poiché la sua costruzione è molto più complessa e onerosa, in molti casi i suoi vantaggi superano gli svantaggi.
L’UE ritiene la fibra di carbonio un materiale pericoloso e intende vietarlo
In particolare l’uso di questo materiale è particolarmente indicato per i veicoli elettrici in quanto garantisce maggiore leggerezza in maniera da compensare al maggiore peso dovuto alla presenza dei pesanti pacchi batteria. Perché l’UE considera la fibra di carbonio un materiale pericoloso? Quando viene smaltita, la fibra di carbonio, mescolata con resina, può rilasciare filamenti nell’aria, creando rischi di cortocircuiti nei dispositivi elettronici e, soprattutto, causando danni alla pelle e alle mucose se viene a contatto con il corpo.
Non solo nei veicoli elettrici, ma anche in quelli a combustione interna e ibridi, molti produttori, come McLaren, utilizzano la fibra di carbonio per costruire interi telai. La buona notizia è che, anche se questo divieto venisse adottato in Europa, non sarebbe applicato prima del 2029, un’ipotesi ancora lontana. Secondo Nikkei Asia, le aziende giapponesi Toray Industries, Teijin e Mitsubishi Chemical, che controllano il 54% del mercato globale della fibra di carbonio, sarebbero le più colpite da un eventuale divieto. Per Toray, che ha nell’automobilismo il terzo settore più importante, l’Europa rappresenta il 50% del mercato.
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