Mercato auto: brusco calo in Italia a settembre 2024
-10,7% per il mercato auto in Italia a settembre 2024 rispetto allo scorso anno
Secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese di settembre si sono registrate 121.666 immatricolazioni di vetture nuove, rispetto alle 136.316 dello stesso mese del 2023, con una diminuzione del 10,7% del mercato auto. Questo porta il totale delle immatricolazioni nei primi nove mesi dell’anno a 1.202.122, con un incremento che si riduce al +2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il gap rispetto al 2019 si attesta invece a -18,2%.
In Italia a settembre mercato auto in picchiata
L’analisi della struttura del mercato auto rivela una diminuzione in tutti i canali di vendita. Le immatricolazioni da parte di privati registrano una flessione del 3,8%, con una quota del 64,5% (57,5% da inizio anno, +2 punti percentuali). Le flotte mostrano un calo del 7,6% nel mese, con una quota del 5,8%, e anche nel cumulato segnano un disavanzo del 2,2% (quota del 5,1%). Le auto-immatricolazioni, inclusi i veicoli a uso noleggio, secondo le elaborazioni di Federauto su dati Dataforce, rappresentano il 10,9% del mercato, con un decremento del 23,9% rispetto a settembre 2023. Il settore del noleggio ha subito una perdita del 23,1% nei volumi, riportando la quota di mercato al 19,6% (-3,1 punti percentuali) e al 26,7% nel periodo gennaio-settembre (-3,4 punti percentuali).
«Anche a settembre, i volumi di autovetture continuano a mostrare segni negativi, confermando la fase difficile e complessa che il mercato sta vivendo, in un contesto di crisi generale nel settore automotive. La forte incertezza legata al processo di elettrificazione, con i veicoli a batteria ancora non accessibili per gran parte dei consumatori, insieme ai ritardi accumulati dall’industria automobilistica italiana ed europea, stanno influenzando tutta la filiera. Questo scenario mette in evidenza come gli ambiziosi obiettivi del Green Deal Europeo possano compromettere la catena del valore, nonché gli equilibri socio-economici e occupazionali del settore», afferma Massimo Artusi, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
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