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Mercato Auto Europa: il 2014 parte in positivo del 5,5%

Ancora una volta torna l’ottimismo nel settore dell’automotive. Per il quinto mese consecutivo, infatti, il mercato continentale segna un aumento delle immatricolazioni, facendo iniziare il 2014 con un’incoraggiante 5,5%. Questo è quanto riporta l’ACEA, che ha diffuso oggi i risultati per il primo mese di questo nuovo anno. In totale si parla di 935.640 auto immatricolate, un numero comunque molto più basso rispetto ai numeri precedenti pre-crisi. Si tratta del secondo peggior risultato di sempre da quando iniziò il monitoraggio comprendente la così detta Unione Europea “allargata”, ovvero dal 2003.

I risultati migliori sono stati registrati nel Regno Unito e in Spagna, due mercati che hanno raccolto il 7,6% degli aumenti. Molto bene anche la Germania, che arriva a toccare il 7,2%. L’Italia è molto più staccata, ma fortunatamente anche per noi la crescita è iniziata a diventare tangibile con un 3,2% positivo. Molto più limitato il progresso del mercato francese, che si assesta sullo 0,5% dopo diversi mesi di trend estremamente soddisfacente.

Per quanto riguarda i marchi, la crescita più forte è stata quella di Renault e Toyota, che hanno rispettivamente registrato aumenti del 13,5 e del 16,8%. Molto bene anche il Gruppo Volkswagen, che si porta a casa l’8,9%, insieme a PSA e Ford, le quali hanno guadagnato il 7,2 e il 9,5%. Anche Kia continua il suo percorso virtuoso, anche se più limitato rispetto alle concorrenti con il 3,6%. Purtroppo dobbiamo registrare il passo falso del Gruppo FIAT, che perde il 2,1%, ma il Lingotto non è certo da solo e non è nemmeno il peggiore. La General Motors ha accusato una flessione del 5,3%, Nissan del 4,8 e Hyundai del 5,9%. Sono più o meno in equilibrio il Gruppo BMW, che guadagna solo lo 0,5%, e il Gruppo Daimler, che lascia sul campo lo 0,6% soprattutto a causa di una fortissima flessione di Smart.

«L’inizio del 2014 – ha commentato Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE – mostra i riflessi positivi di una migliore e generalizzata fiducia, trasversale tra molti paesi europei e l’efficacia di alcune azioni orientate all’ambiente e al rinnovo del parco (Gran Bretagna) e alla riduzione del carico fiscale sulle famiglie (Spagna, Plan PIVE per i privati). In Italia, invece, la Consulta Automotive, dopo successivi rinvii, ha di fatto interrotto i propri lavori previsti per la filiera distributiva e commerciale davanti alle nuove priorità politiche. Ora, la Politica Italiana ha la possibilità di rimettere al centro della propria attenzione la riduzione del carico fiscale su famiglie ed imprese e il rilancio dell’occupazione, soprattutto quella giovanile. Se questo avverrà, i primi tiepidi segnali positivi che registriamo, ancorché risultato di un confronto con periodi di forte depressione del mercato, potranno contare su un contesto economico e sociale che dalla stabilità politica potrà trarre maggiore fiducia e confidenza per generare una nuova e più favorevole propensione verso i consumi

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