Mercato auto Europa, la crisi non si ferma: a settembre immatricolazioni calate del 25,2%

La crisi del mercato automobilistico europeo non accenna ad attenuarsi, anzi, con il –25,2% fatto registrare a settembre rispetto allo stesso mese di un anno fa, deve fare i conti con il terzo mese consecutivo che segna una flessione a doppia cifra.

Ripresa della prima parte dell’anno quasi azzerata

Come rilevato da Acea, l’associazione europea dei costruttori di auto, il mercato dell’auto prosegue nel trend negativo, sul quale pesa in maniera significativa la carenza di semiconduttori, un problema quest’ultimo che ha di fatto frenato la ripresa che si era registrata nel primo semestre 2021, come conferma la forte riduzione del tasso di crescita registrato negli ultimi mesi: +27,1% nel periodo gennaio-giugno, + 12,7% gennaio-agosto, +6,9% gennaio-settembre, per un totale di 9.161.918 veicoli immatricolati nei primi nove mesi dell’anno. 

In sofferenza tutti i mercati più importanti

La flessione del mercato auto di settembre riguarda tutti i principali Paesi, con in testa il Regno Unito che registra la maggior flessione (-34,4%), seguita da Italia (-32,7%), Germania (-25,7%), Francia (-20,5%) e Spagna (-15,7%). Guardando al cumulato dei primi nove mesi dell’anno, è l’Italia il Paese con la crescita più consistente (+20,6%), più contenuto invece l’incremento delle immatricolazioni sul 2020 fatte registrare da Spagna (+8,8%), Francia (+8%) e Regno Unito (+5,9%). La Germania invece torna a registrare un calo: -1,2%. 

Stellantis

Il trend negativo si fa sentire su tutto il gruppo Stellantis che, con 179.117 immatricolazioni, fa registrare una flessione del 30,4%. Segno meno con doppia cifra per quasi tutti i brand, con solo DS a fare da eccezione col suo +9,2%: Peugeot -35,8%, Fiat -35,5%, Opel/Vauxhall -24,6%, Citroen -24%, Jeep -28%, Lancia -37,2%, Alfa Romeo -46,5% e Maserati -4,4%. 

Le Case tedesche 

Non vanno meglio le cose per i costruttori tedeschi. Il gruppo Volkswagen perde il 29,7%, con 207.428 immatricolazioni. Guardando ai brand il marchio Volkswagen cala del 28%, giù anche Skoda (-40,1%), Audi (-31,3%), Seat (-17,3%) e Porsche (-17,3%). In crescita invece, con un +2,4%, la cerchia composta da Lamborghini, Bentley e Bugatti. Flessione ancora più marcata per il gruppo Daimler, con 45.811 veicoli immatricolati, pari a -48,1% rispetto a un anno fa. Mentre Mercedes-Benz dimezza le registrazioni (-49,9%), Smart cresce del 2,8%. In discesa anche il gruppo BMW che, con 68.420 veicoli immatricolati, flette del 24,4%: il marchio BMW perde il 16,8%, Mini il 48,2%.

Gli altri costruttori europei

Situazione non molta diversa per le altre Case automobilistiche europee, con il gruppo Renault, che ha immatricolato 96.781 veicoli, perdendo il 24,2%. Tra i singoli marchi in territorio negativo Renault (-30,1%) e Dacia (-13,6%), mentre invece crescono Lada (+129,7%) e Alpine (+227,4%). Ford registra 42.350 veicoli, con una contrazione del 46,2%; Volvo immatricola 18.235 unità, perdendo il 38,8%. Flessioni simili anche per Jaguar Land Rover che, con 12.979 vetture immatricolate, perde il 43,4%: -51,1 per il brand Jaguar e -40,7% per il brand Land Rover. 

Da oriente l’eccezione Hyundai 

Stesso discorso per quasi tutte i costruttori asiatici, con il gruppo Hyundai a fare da eccezione, con le sue 108.344 immatricolazioni che le valgono una crescita del 26,9%, frutto delle positive performance commerciali dei marchi Hyundai (+5,7%) e soprattutto Kia (+56,2%). Spostando l’attenzione sulle Case giapponesi, il gruppo Toyota fa registrare 66.113 immatricolazioni, perdendo il 18%: -18,5% per il marchio Hyundai e -11,2% per Lexus. In discesa anche le immatricolazioni di Nissan (-34,%), Honda (-27,8%), Mazda (-11,8%) e Mitsubishi (-35,1%).