Mercato auto in Italia: +5,4% di vendite a settembre 2022

Durante l'intero mese scorso sono state vendute 110.976 auto

Mercato auto in Italia: +5,4% di vendite a settembre 2022

I dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) riportano che a settembre sono state immatricolate in Italia 110.976 auto. Parliamo di un aumento del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Per quanto riguarda il periodo gennaio-settembre 2022, si è registrato un calo del 16,3%, con 976.055 veicoli immatricolati rispetto a 1.165.692 del 2021, con una perdita di volume pari a circa 190.000 (-33,5% rispetto al periodo gennaio-settembre 2019).

Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, ha detto: “Dopo il ripristino e l’allineamento dei sistemi telematici del MIMS, la cui indisponibilità il 30 settembre scorso aveva determinato forte apprensione tra gli operatori della filiera, il dato definitivo del mese evidenzia una crescita imputabile oltre che ai primi effetti degli incentivi varati con il DPCM dell’aprile scorso, soprattutto al confronto con un disastroso settembre 2021, i cui volumi di immatricolato avevano registrato -32,5%. Non sono ancora operative, invece, a causa del ritardo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (avvenuto solo questa settimana), le disposizioni contenute nel DPCM 4 agosto 2022 che apportano modifiche al funzionamento degli incentivi auto 2022: occorrono ulteriori passaggi normativi e tecnici per la concreta fruibilità. Nel percorso ambizioso per il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati a livello europeo, certamente il rilancio degli acquisti di elettriche e plug-in e i contributi per l’installazione privata di colonnine di ricarica elettrica rappresentano misure primarie ma occorre una maggiore velocità amministrativa per dare esecuzione alle cd buone intenzioni”.

Ci sono ancora poche infrastrutture di ricarica

Il presidente della Federazione delle Concessionarie Auto ha proseguito dicendo che le infrastrutture continuano ad essere insufficienti mentre la disponibilità di una rete di ricarica elettrica pubblica e privata capillare ed efficiente su tutto il territorio, oltre alla rapidità dei tempi di ricarica e alla maggiore competitività dei prezzi delle auto green, rappresentano i fattori abilitanti per stimolare scelte di acquisto volte alla più ampia diffusione della mobilità elettrica e a bassissime emissioni di CO2.

Secondo alcune indagini, oltre un quarto degli acquirenti non acquista un veicolo elettrico a causa delle difficoltà legate alla ricarica. Inoltre, troppo spesso gli spazi dedicati alla ricarica pubblica non sono immediatamente e facilmente accessibili.

Dopo le elezioni politiche, ora si attende l’insediamento del nuovo parlamento e la rapida formazione del governo per un confronto sui temi strategici per il settore automobilistico, tra cui sono di primario interesse la rivisitazione del fisco, in particolare del regime tributario degli autoveicoli aziendali, e un maggiore impegno per facilitare l’accesso ai contributi per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica.

De Stefani confida inoltre che la rinnovata politica possa gestire con pragmatismo e lungimiranza i delicati equilibri economici, ambientali, occupazionali dell’Italia e delle imprese, alla luce delle grandi trasformazioni geopolitiche, tecnologiche ed energetiche in atto e degli effetti su economia reale e coesione sociale.

Le vendite di elettriche e ibride plug-in sono calate parecchio

Le vendite ai privati hanno registrato una diminuzione del 6,3% a settembre, raggiungendo una rappresentatività del 59,6% in linea con quella del periodo gennaio-settembre 2022 (59,8%). Sono cresciute lievemente le immatricolazioni delle società (+1,8%) mentre il noleggio ha registrato un +49,3%.

Per quanto riguarda le alimentazioni, le auto elettriche e ibride plug-in hanno registrato dei forti cali, rispettivamente del 40,2% e del 29,1% e delle quote di mercato ferme a 4,5% e a 4,3%. Nei primi nove mesi del 2022, invece, abbiamo un 3,7% e un 5,5%.

Le ibride, invece, hanno registrato un +23,6% di immatricolazioni e una quota mensile del 35,1% (33,2% nel progressivo annuo). Benzina e diesel hanno concluso settembre con un +15,6% e un +6,4%, rispettivamente, e una quota combinata del 46,7% a settembre e del 47,9% su base annua.

Il GPL ha registrato un -2,2% sia nel mese che nel progressivo e una quota di mercato dell’8,7% mentre il metano conferma il suo crollo (-71,1%), rappresentando lo 0,6% del mese e lo 0,9% nel cumulato.

Da notare che gli ultimi tre giorni del mese scorso hanno portato la vendita del 35,4% del totale complessivo mentre le autoimmatricolazioni di case e concessionarie (incluso il noleggio) hanno rappresentato circa l’8,2% dei volumi di vendita mensili (-7,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno).

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