Mercato veicoli industriali Italia, aprile da profondo rosso: -26,9%

Unrae: "Urgente sostenere il rinnovo del parco"

Mercato veicoli industriali Italia, aprile da profondo rosso: -26,9%

Così come il mercato italiano dell’auto, anche quello dei veicoli industriali è attraversato da una fase particolarmente critica. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, rielaborati da Unrae, ad aprile si è registrato un crollo, con un -26,9%, con circa 700 unità immatricolate in meno rispetto allo scorso anno.

Primo quadrimestre 2022: -9,7%

In quadro di significativa flessione di tutti i comparti di riferimento, segnano una flessione a doppia cifra si i veicoli leggeri sotto le 6 t (-23,6%) sia i pesanti sopra le 16 t (-25,9%) e sprofondano i medio-leggeri sotto le 16 t che perdono il 33,2% sul 2021. Nel complesso, i dati negativi dell’ultimi mese consolidano il trend fortemente negativo di inizio anno, con il primo quadrimestre 2022 che, con 8.564 unità, segna -9,7%.

Unrae chiede un immediato intervento del Governo

“Le preoccupazioni ventilate nei mesi scorsi cominciano a manifestarsi in maniera rilevante su un mercato che fatica a sostenere il peso delle gravi difficoltà moltiplicatesi nell’ultimo periodo” commenta Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae. “È evidente che i sostegni al settore dell’autotrasporto stiano perdendo di efficacia, – sottolinea Starace – nonostante gli impegni profusi dal Governo nel fornire risposte concrete al comparto, che danno ossigeno nel breve periodo ma non contribuiscono a sostenere la domanda di veicoli nuovi nel medio-lungo termine, a discapito della transizione ecologica e della sicurezza stradale”.

Anzianità media del parco circolante di oltre 14 anni

Alla luce di ciò, l’Unrae rinnova l’appello al Governo di intervenire con politiche di sostegno al rinnovo del parco circolante, affinché i mezzi ante Euro 5 vengano sostituiti a favore di veicoli di ultima generazione, attraverso misure di indirizzo che seguano il principio “chi più inquina più paga”, portandone così alla progressiva dismissione. “È paradossale chiedere ai costruttori di veicoli industriali di raggiungere obiettivi di decarbonizzazione, attraverso lo sviluppo di mezzi sempre più sicuri ed eco-compatibili, consentendo al tempo stesso che circolino sulle nostre strade veicoli con un’anzianità media di oltre 14 anni” conclude Starace.

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