Mini: rinviata la produzione di auto elettriche allo stabilimento di Oxford
Verranno prodotte per ora solamente in Cina
L’anno prossimo era programmato l’avvio della produzione di auto elettriche Mini, nello stabilimento britannico di Oxford, ma il marchio del Gruppo BMW ha annunciato di voler riconsiderare i tempi di inizio di produzione. Il motivo? I problemi legati alla diffusione delle vetture a zero emissioni in Europa.
”Le incertezze dell’industria automobilistica”
“Lo stabilimento di Oxford è il cuore della produzione Mini, che produce ed esporta una gamma di modelli, ricercati nel Regno Unito e in tutto il mondo – viene scritto nella nota dal gruppo tedesco – Tuttavia, date le molteplici incertezze che affliggono l’industria automobilistica, il BMW Group sta attualmente riesaminando i tempi per l’avvio della produzione di Mini elettriche a batteria a Oxford”. Annunciando, di fatto, un rinvio, rispetto alla prevista data del 2026.
“Abbiamo informato il governo del Regno Unito della nostra decisione di riesaminare i tempi per la produzione di Mini elettriche a batteria a Oxford. Come parte di questa discussione, abbiamo concordato di non accettare la sovvenzione annunciata in precedenza, ma rimaniamo in stretto dialogo sui nostri piani futuri”.
La produzione in Cina
Le Mini elettriche, di conseguenza, continueranno ad essere prodotte solamente nello stabilimento cinese di Zhangjiagang, fabbrica aperta in joint venture con Great Wall. Così facendo, però, anche le vetture dell’azienda britannica verranno sottoposti ai dazi previsti dall’Unione Europea, per le auto elettriche prodotte in Cina ed arrivate poi in Europa. Mini aveva annunciato, nel corso del 2023, un investimento di 600 milioni di sterline per avviare la produzione di elettriche in patria.
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